Maurizia è una pittrice, dipinge nature morte, nudi, monumenti, ma lo fa utilizzando il vino, nelle sue più belle sfumature che vanno dal rubino al rosso intenso, creando particolarissimi dipinti. Oggi vi parliamo un po’ di lei
D: Maurizia, parlaci un po’ di te, chi sei e cosa fai quando non dipingi le tue splendide "carte”?
R: Scorpione, piacentina, inguaribile amante della natura e artista con una tavolozza particolare formata da colori che preparo personalmente: i pigmenti dei vini e le linfe di fiori, bacche ed erbe spontanee che raccolgo nei miei vagabondaggi in collina, fra vigneti e boschi; tutto viene stemperato su carte, mio supporto preferito. Amo la fotografia, fare dolci, il giardinaggio… e ricercare vecchie cose del nostro passato.
D: quando hai iniziato a dipingere non hai iniziato subito con il vino, che tecniche utilizzavi?
R: Ho frequentato l’Istituto d’Arte F. Gazzola a Piacenza,appassionandomi alle tecniche dell’incisione e della lavorazione della terracotta. Il torchio a stella, che mi serviva per stampare acquaforti, ora mi aiuta nella preparazioni delle mie carte speciali.
D: com’è iniziata questa tua passione (che poi è anche un lavoro) di dipingere con il vino?
R: Sperimentare nuove tecniche è sempre stato un mio bisogno; probabilmente l’amicizia con i vignaioli della mia zona, l’amore per il mio territorio e la curiosità dell’utilizzo di questo materiale hanno dato impulso alla scoperta delle caratteristiche coloranti dei vini nella pittura, molte volte uniti a pastelli e foglia d’oro. Da una prima prova per dipingere un acquaforte all’utilizzo esclusivo del rosso liquido il passo è stato breve, l’arte di fare il vino, l’arte di dipingere con il vino.
D: che tipologia di vino utilizzi?
R: Preferisco i rossi rubino, violacei ma non disdegno i rosati e a volte mi addentro anche nei bianchi. Un angolo del mio laboratorio è riservato a un “enoteca” composta da una miriade di piccoli vasetti contenenti vini. Sono di diversa consistenza, fluidi, densi, oramai secchi, già testati o ancora da provare, dispensatori, di volta in volta, di nuove sfumature.
D: utilizzi solamente vino o anche altri prodotti enologici?
R: Si,solo vino
D: il vino subisce dei procedimenti particolari o passa direttamente dalla bottiglia alla “tavolozza”?
R: Lo uso sia direttamente da bottiglia o da botte oppure dopo averlo lasciato evaporare al sole: in tal modo la tonalità si fa più carica.
D: che difficoltà porta con sé il dipingere con il vino piuttosto che con gli acrilici o con i colori ad olio?
R: Il modo di dipingere con il vino ricorda l’acquarello, con le sue stesse caratteristiche di immediatezza e di difficoltà di correzione.
D: quali sono i soggetti che preferisci per dipingere le “carte di mauri”?
R: I soggetti che ho dipinto finora sono molteplici, sia per scelta che per richiesta: dai monumenti ai nudi, insiemi di bottiglie e grappoli d’uva, piccoli putti e tripudi di foglie; ma il mio soggetto preferito è e resta la natura, con fiori, erbe e paesaggi adornati da vigne e foglie di vite.