Doriana Tucci
La chiamano "La Signora dei fornelli". Basta? Romana "de Roma", ma a Milano fin dall'adolescenza, nonostante il lavoro "ufficiale" di traduttrice -che porto avanti con puntiglio e serietà- è solo in cucina che trovo il mio habitat naturale. Devo gran parte della mia cultura gastronomica e la passione per la cucina a mia suocera, istriana di Pola, donna di grande temperamento e iniziativa, che non si spaventava ad organizzare in poche ore un pranzo completo e gustoso anche per una ventina di persone. Proprio grazie a questa passione condivisa durante il periodo trascorso a Treviso da neosposina, mi si sono avvicinata a conoscenze che ho in seguito sviluppato e coltivato con gli anni, in un continuo zigzagare all'interno di una cultura culinaria così variegata e che mi hanno accompagnato nel campo della cucina. Trasferitami a Milano, la nostra casa è diventata punto d'incontro per amici nostri e dei figli, finché qualche anno fa è scattata la scintilla che ha fatto cambiare il mio percorso. Ad un mercatino di beneficenza, un po' per gioco un po' per scherzo, mi sono occupata di preparare e servire miei piatti. Il successo ottenuto mi ha spinto a voler completare la mia preparazione con anche una certificazione "ufficiale". Ne è seguito un corso professionale, e sempre più conoscenti mi hanno chiamato a preparare le loro cene o feste. Ora è nata l'associazione La Signora dei Fornelli, per promuovere la cultura del buon cibo e delle tradizioni italiane nel nostro territorio, anche se penso che cucinare sia un atto creativo estensibile ad ogni cultura, irripetibile, col quale si esprime la propria personalità, prendendosi cura degli altri. E la passione si tramanda, si diffonde, unisce: non solo in famiglia, ma anche a giovani amiche e amici che quasi per gioco sono tutt'oggi coinvolti.
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