Il Mediterraneo può essere considerato come un complesso sistema territoriale, abitato, nel corso della storia dell’uomo, da popolazioni arrivate dall’Africa, dell’Asia e dell’Europa, in cerca di un insediamento dove iniziare a praticare l’agricoltura e l’allevamento. È così che sulle coste del Mediterraneo si sono concentrate civiltà anche così diverse tra loro che hanno finito per ricomporsi, nel tempo, in un unico mosaico culturale, antropologico e alimentare che oggi chiamiamo Dieta Mediterranea.
Con questo termine, quindi, si indica uno stile di vita, un sistema economico – sociale e agroalimentare che contraddistingue il bacino del Mediterraneo e tutti i paesi che vi si affacciano con le dovute specificità e peculiarità locali da paese a paese.
Il mare nostrum, come lo chiamavano gli antichi Romani, identifica oggi una cultura alimentare e delle tradizioni culinarie con caratteristiche comuni che attraversano Italia e Grecia, Spagna e Algeria, Libano e Malta, Turchia e Cipro, Algeria e Marocco e tutti i paesi che vi si affacciano: consumo di frutta, verdura, patate, fagioli, noci, pane, cereali, nocciole e l’olio extravergine di oliva per condire. Nella Dieta Mediterranea la carne c’è ma in dosi moderate, così come il pesce; si mangiano prodotti stagionali, freschi che con un’espressione moderna potremmo definire “a chilometro zero”. La Dieta Mediterranea è onnivora, non esclude niente e si propone di essere uno stile alimentare sano e vario. La Dieta Mediterranea è equilibrata, di buon senso, conviviale e propone una giusta alternanza tra carni bianche, pesce e carne rossa. Non mancano alimenti ricchi di fibre come farine integrali, legumi, carciofi, cereali e molti ortaggi ricchi di fibre. Preferisce i grassi vegetali insaturi, quelli contenuti nell’olio d’oliva, nella frutta secca, nel salmone, nell’olio di mais e di girasole. E non possono mancare i legumi (ceci, piselli, fagioli, lenticchie) per il giusto apporto di proteine vegetali. Gli alimenti della Dieta Mediterranea tendono a essere freschi, stagionali, appartengono alla filiera corta e questo porta anche un vantaggio per l’ambiente.
Unita a una moderata ma costante attività fisica e al consumo di almeno due litri di acqua al giorno diventa una scelta alimentare etica e di benessere.
Nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO per il fatto di essersi mantenuta, come stile alimentare, costante nel tempo preservando ancora oggi quella sua omogeneità naturale e culturale che caratterizza da millenni pratiche, tradizioni, conoscenze e competenze che vanno dalla coltivazione all’allevamento fino alla nostra tavola.