Giovedi 22 Maggio 2014, in occasione della sesta edizione della Milano Food Week, si è svolta una serata in un locale storico nei pressi della Stazione Centrale di Milano. Una delle tante occasioni di incontro tra produttori, giornalisti, blogger e appassionati, nella settimana dell’enogastronomia che ha visto Milano protagonista di eventi e manifestazioni per promuovere le eccellenze gastronomiche e la buona cucina.
Tra i palazzi scintillanti di una Milano che si sta preparando a Expo 2015,l’Osteria della Stazione in un ambiente dalle atmosfere di una volta, accogli i suoi ospiti offrendo una cucina della tradizione basata su prodotti di stagione, spesso provenienti dall’orto che cura personalmente l’Oste e titolare, Gunnar Cautero.
La cena si svolta con la collaborazione di alcuni produttori che, durante la serata, si sono presentati raccontando le proprie produzioni e il territorio da cui provengono. Tiziana Colombo inoltre, richiamandosi al suo libro sulle intolleranze - Nichel. L’intolleranza la cuciniamo - ha approfondito la tematica con spunti e riflessioni.
Hanno partecipato:
L’AgriSalumeria LUISET, un’azienda familiare che da tre generazioni produce salumi da propri allevamenti seguendo metodi artigianali. Nessuna aggiunta di zuccheri, derivati dal latte, ascorbati, polifosfati e glutammati, per rispettare la tradizione e la memoria storica dei sapori di un tempo. Grazie a questa linea di produzione l’azienda fa parte del Marchio Equaliter promosso dall’Associazione Terra che si fa garante dell’uso di materie prime prive di organismi geneticamente modificati.
I vini di Cascina I Carpini. Sempre un piacere bere la Barbera Superiore DOC Bruma d’Autunno di Paolo Carlo Ghislandi. La sua azienda agricola che ho visitato personalmente si trova sui Colli Tortonesi a Pozzol Groppo, in provincia di Alessandria. Per chi non lo conosce, ve lo presento con le sue stesse parole: “Creo un vino sincero, dal colore pulito e brillante, ricco di profumi complessi e dal gusto onesto, immediato e persistente che nasce ed evolve secondo i ritmi della natura, si affina in bottiglia e viene reso forte ed elegante dal tempo.”
Il riso Carnaroli della Riserva San Massimo. “Coltivare il riso con lo stesso rispetto di un tempo; mantenere la biodiversità è stata una scelta obbligata in sintonia col piacere.” Quale migliore presentazione. Una Riserva nell’area naturale del Parco Regionale della Valle del Ticino di 500 ettari situata nel comune di Groppello Cairoli, in provincia di Pavia. Una produzione di riso carnaroli superfino con il marchio blu del ‘Parco Ticino Produzione Controllata’ che ho avuto il piacere di apprezzare assaggiando un ottimo risotto allo zafferano Km0.
Durante la cena, tra l’ascolto dei produttori e le chiacchiere con amici ritrovati, mi sono soffermata a leggere su una tovaglietta di carta un poemetto in prosa.
Ubriacatevi!
“Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi.
E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, gli uccelli, l’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è: e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno:
È ora di ubriacarsi! Per non essere schiavi martirizzati dal Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.”
di Charles Baudelaire.