Nelle date del 10/12 novembre si terrà il Merano Wine festival dove si vedranno coinvolti alcuni tra i più promettenti chef nella adiacente GOURMET ARENA.
11 chef, 5 stellati Michelin, 5 promesse dei fornelli e un ospite d’eccezione; questo il “dream team” che farà sognare gli appassionati foodies con il tema dell’ECO-SOSTENIBILITÀ, (tema scelto per il 2012), che si presenteranno sotto gli occhi di un pubblico esigente e interessato alla genuinità delle materie prime e prodotti tipici.
11 rinomati Ristoranti di raffinati Hotel e Relais italiani si confronteranno ad armi pari per mostrare l’altissimo livello della loro ospitalità, perfetto connubio fra i piaceri del corpo e dello spirito.
Per poter capire di più cosa si cela dietro la ricerca di un piatto in gara, senza però poterci svelare la ricetta, sentiamo cosa ci propone il giovane e talentuoso chef Carlo Molon, partecipante alla gara come rappresentante degli Starwoodhotels.
Ci parli un po’ di te e delle tue esperienze?
Classe 1971, Varesotto di origini venete. Prima di approdare allo Sheraton Milan Malpensa ho avuto moltissime esperienze in Italia e all’estero, che mi hanno insegnato ad essere estremamente flessibile e capace di destreggiarmi facilmente in ogni situazione, realtà che capitano sovente in un hotel come il nostro. La continua ricerca di stimoli e confronti con colleghi sono alla base della mia continua evoluzione nel mettere in atto ricerche di tecniche di cottura e nuove presentazioni sempre nel pieno rispetto della stagionalità e della genuinità degli ingredienti a kilometri zero.
Ci parli degli ingredienti del tuo piatto?
Nel piatto che presenterò ho usato degli ingredienti che sono di sicuro legati al mio territorio, andando a ritroso con la memoria alle mie estati passate nel territorio del Padovano di cui sono originario.
Ho così creato un melange di sapori e profumi, utilizzando l’uva fragola, la farina integrale e il taleggio.
Per quanto riguarda l’uva fragola purtroppo vi sono regole severe che ne limitano la vinificazione, che è consentita prettamente per uso domestico, ma nulla vieta il suo utilizzo in cucina.
La farina integrale invece è legata al ricordo di mia nonna che andava al mulino vicino e che prendeva quella integrale per fare la polenta e per il pane perché le piaceva di più, senza ovviamente sapere che al giorno d’oggi è preferita da molti chef e nutrizionisti.
Il taleggio invece è un formaggio a cui è seguita nel 1996 la Denominazione di Origine protetta (D.O.P.). Questo formaggio, prende il nome dall’omonima valle situata nell’alto bergamasco; inizialmente veniva chiamato “stracchino”, nome che per secoli in Lombardia ha contraddistinto tutti i formaggi molli a forma quadrata, ma solo ai primi del ‘900 si è distinto con il nome di Taleggio.
Cosa pensi di queste gare e della manifestazione in se stessa?
Sicuramente questa manifestazione è una bellissima vetrina che ci stimola alla ricerca degli abbinamenti e di ingredienti anche della tradizione. Questo tipo di competizioni ci permettono di confrontarci, ci danno l’opportunità di scambiare idee e ci stimolano nella ricerca creativa continua di abbinamenti, sapori e colori che possano dare delle emozioni a chi assaggia i nostri piatti.
Non ci resta quindi che augurare un grosso in bocca al lupo a Carlo Molon, aspettando di scoprire il piatto che ci proporrà, ma sicuri che sarà un trionfo di gusto!
x5
Carlo Molon e la disfida degli chef
Eco sostenibilità al Merano Wine Festival
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Vite sui fuochi