Colazione abbondante, attrezzatura sulle spalle compreso un banner Sheraton Tirana e via, a piedi verso la Residenza dell’Ambasciatore. 5 minuti di percorso, frenesia dietro le quinte e tutta la schiera degli ufficiali, attachè e figure varie dal ruolo più o meno a noi chiaro e definito... Ma non si rilasciamo dichiarazioni...
La giornata e i buffet prendono pian piano forma.
A proposito di forma... Il Pamigiano scavato prende posizione in Pole Position affiancato da un San Daniele su morsetto e conseguente taglio al coltello.
Pecorino, mieli e conserve, focaccine e pizzette si riversano sui vassoi e pannelli di vetro a dare quasi un tocco di eleganza alla tradizionale e ridotta selezione di non troppi ma di sicura qualità prodotti Italiani riconosciuti a livello internazionale per la loro unicità.
Una miriade tra frittini, finger food di tutti i tipi caldi e freddi serviti dai colleghi albanesi sul lato opposto dell’ampissimo giardino, e la porchetta tagliata a mano su crostoni di ciabatta impastata a base di lievito madre croccante e fragrante. Il fornitore sembrerebbe essere l’unico panificio a Tirana ad utilizzare ancora questo metodo.
Angoli con bachetti bar per lo Spritz, l’angolo con vini piemontesi e via via...un party che prende forma ad ogni passo, stretta di mano, sorriso, biglietti da visita e varie interlocuzioni.
Un bell'evento, l’importanza di un’assemblea di persone importanti, non solo Italiani.
E l’incontro con un ristoratore che vive e lavora a Tirana, dove si è aperto una sua realtà e dove rappresenta la nostra tradizione gastronomica, nonostante la non sempre facile realizzazione delle proprie idee: eccelle diversificando la sua offerta con Enoteca e ristorantino, piatti semplici e curati e fatti da zero.
La serata finisce infatti con un abbraccio al Roberto del ristorante Basilico di Tirana, per la simpatia e complicità trovata e corrisposta: uno dei più bei commenti lo abbiamo ricevuto proprio da lui: "Grazie ragazzi, nonostante io stia davvero bene qui, lavorando per conto mio, non immaginate che botta di vita è stato condividere una giornata con questo unico senso di squadra che a me riesce difficile provare".
Rientro in Hotel, e vai, doccia e fare la valigia...
Il giorno della partenza è ansia come tutte le volte che ci si mette in viaggio, corri giù, fai colazione, passa dal front office per il check out, saldo del conto ed incontro ovviamente con il Sig. Cherubini, General Manmager dell’albergo per ringraziare dell’ospitalità e dell’opportuinità dataci in occasione appunto di questo Festival Gastronomico.
Un saluto veloce ai ragazzi della cucina e della sala che ancora adesso trovano il loro spazio nei nostri ricordi, ed allo Chef, giovane ragazzo Croato in gambissima e tutte le altre persone che ci hanno davvero accolto come in una famiglia.
Ed eccoci con il taxi per strada a percorrere lo stesso itinerario del giorno del nostro arrivo nella direzione opposta, e già e come non disse Vasco... IO RITORNO QUA...
Bell’esperienza, e tante immagini che ho gelosamente non ritratto con scatti fotografici. Spesso sono quei magici momenti che vorresti fossero solo tuoi, e che danno quel sapore di Unico, come il fatto di essere stato scelto per questo incarico, quale forse anche la consapevolezza che è andato tutto bene e che per quanto l’abitudine a svolgere la nostra mansione rimane sempre come linea sottile di incertezza, timore e sicurezza ...insomma,siamo uomini e non macchine...
Temperatura 27°C e noi partiamo per 2 ore di incubi, tra le vibrazioni, le nuovole, il mal di collo, il ronzio del bimbo che piange a fondo cabina, il ciccione di 250 kg che si addormenta e che con il russio pesante tiene tutti altamente preoccupati pensado che si tratti di un’ala che si stia spezzando... per quanto noi stessi alquanto stanchi...
Arrivo a Malpensa 2 ore più tardi, pioggia e 14°C, raffreddore istantaneo e breve passaggio in Hotel per salutare e poi via verso “Casa” .
Grazie Roberto, collega, amico, compagno di viaggio, e custode insieme a me di questa bella esperienza. Siamo tornati ormai a Milano e abbiamo ripreso il nostro tran tran, arricchiti però da un’esperienza di vita e con la consapevolezza che Tirana... ha il suo perchè!
x5
Tre giorni in Albania (parte quarta)
prodotti italiani a Tirana, con lo chef Enrico Fiorentini
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Vite sui fuochi