I giorni seguenti, abbiamo modo di trascorrere con meno apprensione il nostro tempo in cucina e ci rendiamo conto che facciamo parte di quel gruppo più di quanto noi immaginiamo.
Ci cercano, fanno largo quando arriviamo, vogliono vedere...
E qui partono le considerazioni: questi ragazzi cucinano già italiano perchè la nostra cucina fa parte della loro cultura gastronomica, che noi - sfortunatamente - non siamo riusciti ad assaggiare!
Si era creata una bella sinergia con tutti i componenti del gruppo, e sembrava di essere lì da mesi e non da pochissimi giorni.
La sera il numero di coperti era indicativamente una ventina, e quindi abbiamo avuto modo di mantenere uno standard qualitativo sicuramente abbastanza alto, che ci rendeva sempre più coinvolti, viste la passione e la voglia che già ci contraddistingue, e le precedenti esperienze di entrambi.
Per via del terremoto in Italia e del lutto indetto per le vittime, l’Ambasciata ci informa della posticipa dell’evento del quale ci saremmo dovuti prendere cura, e dopo il giro di email, telefonate ecc. capiamo dell’importanza del nostro dover rimanere un paio di giorni in più.... Ed intanto noi ci prendiamo gusto...
A tal proposito, dopo un sabato e domenica di svacco totale, piscina, sauna e scottatura su testa, petto e gambe comprese, mangiatina di grigliata mista nel ristorante di un paio di sere almeno.
Ah, a proposito, la Corona loro la servono con il sale sul collo della bottiglia...
Sopraluogo alla Residenza dell’Ambasciatore, un gran bel palazzo, cortili a mosaico, le mura del patio, tenso strutture, tavolini di ferro battuto... I saloni contengono opere d'arte contemporanee ed alcune di innominati artisti contemporanei, un soffitto di madreperla che si illumina, vetro di Murano di tutti i tipi e colori e forme... Praticamente un museo!
L’ambasciatore è persona formidabilmente disponibile e semplice. Forse lo sarei anche io vivendo in una tale dimora...
Parte l’organizzazione di questo party per indicativamente 1000 persone il giorno seguente, che vede coinvolti anche un paio di altri chef italiani già presenti a Tirana ed un paio di chefs albanesi.
Divisi i compiti, ognuno a casa propria e ci vediamo domani!
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Tre giorni in Albania (parte terza)
prosegue il diario di bordo di Enrico Fiorentini
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Vite sui fuochi