Insisto spesso su questo tasto perché ritengo che l’esperienza di chi “fa il vino”, sia fondamentale quanto il vitigno, il clima e il territorio; tutti fattori racchiusi nella “tipicità di un prodotto”, quell’armoniosa combinazione di elementi che l’uomo con sapienza e maestria consente di far esprimere al meglio.
“Tipicità del vino: espressione dell’esperienza dell’uomo applicata al vitigno, al territorio, e al clima”
Recentemente durante la visita dell’Azienda Agricola Lorenzo Faccoli in Franciacorta, ne ho ampiamente parlato con Claudio Faccoli. Sono consapevole che la presenza di un enologo è fondamentale guida nella produzione di un vino. Detto questo ritengo però che una volta imparata l’arte, la cosa importante è “fare da se” il più possibile senza prevaricare la filosofia del produttore.
Claudio, insieme alla moglie Stefania e al fratello Gian Mario, porta avanti l’azienda fondata nel 1964 dal padre Lorenzo Faccoli. Un uomo discreto, o meglio un agricoltore che ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e alla viticoltura. Circa 5 ettari di vigneto a tratti terrazzato nella terra argillosa del Monte Orfano, il più antico della Franciacorta.
Fatta questa premessa passo la parola al produttore.
D) Claudio, cosa trasmetti del tuo vissuto e della tua esperienza nel vino che produci insieme a tuo fratello Gian Mario?
R) Quello che cerchiamo di trasmettere nel nostro lavoro è la semplicità nella lavorazione del vino che deve essere il più possibile rispettosa della sua naturalità; un vino che deve identificarsi con il terreno da cui nasce e con l’andamento climatico delle stagioni, e per questo, deve essere ogni anno unico, espressione dell’annata.
D) La Franciacorta è una terra da sempre vocata alla viticoltura. Come la racconteresti a chi non la conosce?
R) La Franciacorta è terra bresciana patria di grandi imprenditori, che hanno saputo scoprire il potenziale tesoro vitivinicolo nascosto in questa terra ed anziché appropriarsene; l’hanno condiviso con tutti i potenziali attori, vecchi e nuovi, elevandolo così insieme, a prodotto d’eccellenza.
D) In Italia “fare sistema” è spesso impresa ardua. Non sempre certo, ma per lo più è una cantilena che spesso mi sento ripetere. Qual è la realtà in Franciacorta a questo proposito?
R) Penso che il successo della Franciacorta sia dovuto principalmente al fatto che fino ad oggi i produttori hanno fatto realmente sistema, rinunciando a interessi e posizioni personali nell’interesse della crescita di tutti coloro che fanno parte di questo territorio.
D) Cosa consiglieresti ad un giovane che si vuole avvicinare a questo settore?
R) Direi che può avere grandi soddisfazioni se si avvicina con immensa voglia di apprendere e con passione per il lavoro, dove la più grande ricompensa non è certo inizialmente economica, ma quella di poter far parte della creazione di un prodotto unico tutti gli anni, che per essere tale necessita essenzialmente del suo impegno.
D) In Italia ci sono molti piccoli produttori, lo sei anche tu. Nonostante il parere di alcuni esperti, ritengo che piccole e grandi realtà vitivinicole devono coesistere perché entrambe necessarie. Cambia solo l’approccio che ha il consumatore verso l’una o l’altra realtà. Cosa ne pensi?
R) Dal mio punto di vista la vocazione di un territorio si riconosce quando sviluppa una molteplicità di realtà produttive, le più variegate. Le grandi aziende sono i nostri testimonial che danno grande visibilità ed identità al prodotto; le piccole aziende hanno il ruolo di coinvolgere le persone che hanno bisogno di sviluppare un rapporto più diretto con il produttore e il prodotto.
D) E’ un momento difficile per questo settore. Cosa ritieni possano fare le istituzione nell’immediato per aiutare i produttori in modo concreto?
R) Visto la scarsità di risorse, ciò che chiederei alle istituzioni è di cercare di alleviare il carico burocratico che appesantisce sempre di più le piccole aziende ed in secondo luogo di difendere a livello internazionale l’unicità dei nostri prodotti…
Azienda Agricola Lorenzo Faccoli – Coccaglio (BS)
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