Per i romani è un “must”, per gli stranieri un appuntamento classico, tutti almeno una volta nella vita hanno mangiato la pizza bianca "spaccata" e farcita di mortadella. Adriano Antonioli, classe 1957, insieme ad alcuni amici ha pensato di prendere un piccolo mezzo di trasporto, trasformarlo in una mortadella su 4 ruote, e andare in alcuni angoli della Capitale a vendere pizza e mortazza (come si chiama la mortadella a Roma). Tutto rigorosamente nel segno della tradizione e con prodotti Made in Italy.
Lo abbiamo intervistato per scoprire qualcosa in più di questa proposta innovativa, economica, “diversa”.
Perché Pizza&Mortazza?
Il progetto è partito circa 7 mesi fa come un esperimento pilota, a seguito di una idea che mi è venuta passeggiando in centro a Roma. Mi trovavo in via dei Baullari (vicino Campo dè Fiori, ndr) dove si trova uno dei più antichi panifici della Capitale che ha in vetrina una mortadella gigantesca. Mi sono sorpreso che anche i turisti si fermassero lì e si facessero preparare quella che da sempre è la tipica merenda romana: pizza bianca con la mortadella. Mi sono ricordato di quando ero giovane, per me quello era un rituale. Ho quindi pensato di proporre un’alternativa romana all’aperitivo milanese, un’alternativa “classica” e decisamente più economica. Cosa che non guasta in questi tempi di crisi.
È stato il solo ideatore di questo progetto?
Eravamo i classici “quattro amici al bar” quando siamo partiti con questo progetto. Abbiamo ancora una licenza itinerante di ambulanti, però abbiamo in progetto di aprire un piccolo punto fisso al centro di Roma e per questo motivo abbiamo costituito una srl (società a responsabilità limitata).
Quanti mezzi avete a disposizione per la vendita?
Per adesso abbiamo un unico mezzo, la chiamiamo “ape operaia”. La grafica è stata studiata da un architetto esperto di visual marketing che ha pensato di dipingere il mezzo con i colori della mortadella. Una classica Ape-Piaggio è stata ricolorata di rosa a grossi pois bianchi, con un design vintage in linea con il prodotto che vendiamo. Siamo in attesa che arrivi una seconda ape operaia, l’abbiamo già ordinata.
Dove comprate la pizza?
Sono 4 i forni storici di nostro riferimento, dipende dalla zona in cui vendiamo, in modo da garantire una pizza più fresca e fragrante. Il mercoledì siamo a Ostiense (qui abbiamo addirittura una convenzione con l’Acea: i dipendenti della società possono spendere i loro buoni pasto presso di noi); il giovedì siamo al centro Rai di Saxa Rubra; il venerdì sulla Salaria presso l’insediamento di Sky. Oltre a queste tappe fisse, ci spostiamo in altre zone di Roma. Comunichiamo tramite il nostro sito internet www.pizzaemortazza.it e sui social network principali dove andiamo a vendere il nostro prodotto. Oppure possiamo essere contattati e arrivare il prima possibile nella zona dove siamo richiesti.
Invece la mortadella da dove arriva?
Per adesso arriva da un salumificio di Modena. Siamo stati anche contattati da Fiorucci, che è interessato a questo progetto, ma noi in questo momento non diamo l’esclusiva a nessuno. Siamo ancora in fase embrionale e non vogliamo fare scelte definitive.
Quale è il vostro obiettivo?
Siamo stati invitati a delle Fiere (ad esempio tra il 4 e il 7 aprile saremo allo Spring Beer Festival), ma non è il nostro obiettivo finale. Il nostro scopo è quello di dare anima allo street food con una tipica merenda romana.
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