Il tema gastronomico è ormai un imperativo, al giorno d’oggi, per qualsiasi scrittore che voglia sfondare nella narrativa nostrana. Si tratta di una vera e propria moda che, nell’inaugurare alcuni filoni letterari ad hoc, pare aver contagiato tutti, dagli scrittori già affermati a quelli decisamente emergenti, dalla letteratura giovanile a quella per adulti. Così, molti scrittori si trovano decisamente a loro agio nei panni di provetti affabulatori del gusto, forse perché se parlare come si mangia viene decisamente naturale, scrivere intorno al cibo, quando ci è nelle corde, ne è la logica conseguenza. Uno “sdoganamento” tematico che risulta particolarmente congeniale alla scrittrice Loredana Limone, napoletana di nascita e lombarda di adozione; due terre sanguigne di sapori nelle vene, una passione culinaria nata in contemporanea con la scrittura, come volevasi dimostrare. «Offrire da mangiare – ammette Loredana - è un modo di trasmettere amore: sappiamo tutti quanto i sentimenti siano veicolati dal cibo fin dalla prima infanzia e quanto sia stretto il legame tra cibo e amore».
Loredana Limone ha pubblicato il suo primo romanzo con Guanda nel 2012, “Borgo Propizio”, la storia di una donna di provincia che sin da bambina sogna di aprire una latteria nel suo paese natale. Una favola contemporanea da cui è scaturito un vero e proprio caso letterario, legato alla felice intuizione narrativa che porta alla ribalta i valori tradizionali femminili sposati ad un moderno spirito imprenditoriale. Ma c’è molto di più: l’argomento alimentare, appunto, sposato ad una penna particolarmente feconda e dedita alla filantropia.
Loredana vanta una lunga esperienza nella narrativa breve e in particolare, essendo mamma,le è congeniale la letteratura per l’infanzia. I pionieri del web si ricorderanno sicuramente di lei come guida di letteratura gastronomica di Supereva: grazie a quest’attività diventano popolari le sue fiaboricette, genere narrativo coniato ex novo, ossia fiabe classiche in versione gastronomica che l’autrice pubblica poi con SarnusPolistampa(in ristampa proprio in questi giorni). Presto, però,forse proprio ispirata dal riscontro positivo del web, che permette un dialogo costruttivo con i propri lettori, Loredana decide di istituire dei corsi di scrittura gastronomica.
Nascono così, a Cernusco sul Naviglio, i laboratori chiamati “Sapori Letterari”, oggi trasferiti negli incontri domenicali di Saronno; e dopo tre anni di lavori, il primo gruppo pubblica un’antologia che racchiude i “sapori raccontati” dalla talentuosa squadra. Ci confessa la scrittrice: «”Sapori letterari” nacque per una mia esigenza di condividere la scrittura, quest’attività così solitaria!, e che pure vuole aprirsi al dialogo, al confronto. La scrittura degli allievi crebbe nel tempo, divenne fluida e matura, come si può notare nella maggior parte dei racconti, e anche grazie al supporto della lusinghiera prefazione di Allan Bay. Terraferma, un editore motivato e coraggioso, la pubblicò, investendo di tasca sua su una scrittrice “in fasce” (ero ai miei pre-esordi, se così posso dire) e un gruppo di sconosciuti, per quanto bravi e volenterosi».
“Sapori letterari” è una raccolta di racconti evocati da emozioni e ricordi legati al cibo. Se alcuni scritti evolvono poi in maniera del tutto fantasiosa, altri invece ricreano atmosfere storiche, personali o di dominio noto. Si parla così di fatti di cronaca, o dell’innamoramento di Fellini e della Masina, o ancora della futura sposa di Auguste Renoir, infittendo pagine su un nucleo narrativo dove la questione del cibo è un nodo fondamentale per la vicenda. Racconti noir, fantasy, moderne storie d’amore si intrecciano in un volumetto agile e godibilissimo, dove la cucina italiana e non spadroneggia dagli antipasti ai dessert; e se alcuni autori esauriscono in quest’esperienza le loro velleità letterarie, altri invece spiccano il volo e vincono premi letterari, o arrivano a pubblicare con case editrici importanti, come è successo con due allieve notate dalla Vallardi e dalla romana Fefè.
Ma Loredana è convinta delle capacità di molti allievi, anche di tanti che appendono troppo presto la penna al chiodo. E così, per tenerli in attività, ha creato la pagina Facebook del gruppo, cui sono iscritti allievi e simpatizzanti:https://www.facebook.com/groups/309060829178947/
Il laboratorio in genere si giostra su otto incontro a modulo, ma Loredana ha previsto anche delle full immersion della durata di un fine settimana, su un percorso che idealmente abbraccia l’Italia: recentemente ne ha condotto uno a Osimo (An), mentre i prossimi saranno nell’Oltrepò Pavese e a Bonassola (SP).E i suoi laboratori sono così belli che finiscono anche in televisione: IRIS TV ne riprende uno (disponibile a questo indirizzo:https://www.youtube.com/watch?v=5Dj4YY6iN3E).
Ci si chiederà cosa muove tanta passione per la scrittura gastronomica. Evidentemente per molti è un banco di prova letteraria, anche se per iscriversi a “Sapori letterari” non è necessaria alcuna esperienza specifica. Ma il lavoro è animato da una causa sociale ben precisa: devolvere i proventi in beneficenza alla famosa Mensa dell’Opera San Francesco di Corso Concordia a Milano, proprio quella che accoglie ogni giorno tantissimi indigenti.Sarebbe pronta una seconda antologia, ma per ora non c’è risposta positive dalle case editrici, evidentemente provate dalla crisi. Non sicuramente quanto i poveri che non hanno nulla da mettere sotto i denti, questo è chiaro.
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I “Sapori Letterari” di Loredana Limone
Laboratori di scrittura gastronomica a sostegno dei poveri della Mensa dell’Opera San Francesco di Milano
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