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Ancora su Francesca Ruggiu Traversi

24 Agosto 2012
La seconda parte dell'intervista
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista esclusiva ad una delle scrittrici più amata dai ragazzi, Francesca Ruggiu Traversi. Francesca nella prima puntata ci ha raccontato della sua formazione letteraria e della decisione di diventare scrittrice e ci ha introdotto nel mondo di Tommy Scuro, il protagonista del suo romanzo più celebre, impregnato di mistero e ottima cucina. Buona lettura!

(F.R.) “Nelle vicende di Tommy Scuro i momenti dei pasti sono importanti perché è bello mangiare in compagnia e intanto chiacchierare del più e del meno, oppure discutere del mistero da risolvere davanti a un bel piatto o a una golosa colazione. Zio Livido incontra Tommy quasi sempre a cena semplicemente perché scrive tutto il giorno chiuso in soffitta. E guai a disturbarlo, potrebbe perdere la preziosissima ispirazione! Anche nella terza avventura di Tommy, “Tommy Scuro e il manoscritto scomparso”, l'argomento culinario resta importante. Sono descritti i piatti che Amelia prepara a pranzo o a cena e le pietanze offerte ai bambini sono quasi sempre in contrapposizione a quelle offerte a zio Livido: loro mangiano maccheroni al ragù, lo zio invece pesce con zucchine lesse. E alla fine del libro, quando il mistero è finalmente risolto, Amelia prepara una colazione da leccarsi i baffi: uova strapazzate con salsicce, crostata al cioccolato e biscotti spolverati di zucchero a velo. Per festeggiare tutti insieme e riprendere le energie dopo l'avventura da brivido.”

(int.) “Amelia nei primi due libri è molto attenta a cucinare dei menu equilibrati: conquista Tommy con le patatine, ma già dalla sera successiva porta in tavola anche le verdure. Si nota insomma che hai un occhio di riguardo per la questione dell’educazione alimentare. Quale messaggio hai voluto lanciare ai lettori di Tommy? E perché è così importante a livello narrativo?”

(F.R. )“Sì, è un argomento che mi sta a cuore. Quando io ero piccola i cibi erano molto più sani e genuini di adesso. Ora, con questi grandi supermercati e gli scaffali pieni di cibi industriali, tutto questo si sta perdendo e i bambini di oggi rischiano di non conoscere il sapore vero di quello che mangiano, oltre al fatto che spesso si rimpinzano di “cibo spazzatura”, come viene chiamato. Come ho detto prima, anche a me piacevano le patatine e la Nutella, però ricordo che spesso a merenda mangiavo pane, olio e sale o pane e marmellata oppure della frutta. Insomma, era tutto più semplice e sano. I messaggi nelle mie storie sono sempre “tra le righe”, perché per me la cosa più importante è la storia e le avventure che vivono i personaggi. E in questo caso il messaggio è appunto che è importante mangiare anche la verdura. Tommy storce la bocca, ma se la mangia lui, anche il lettore che si affeziona al personaggio si può immedesimare e fare altrettanto!”

(int.) Zio Livido cerca l’ispirazione per i suoi romanzi tenendo chiuse tutte le finestre di villa Brivido e rimanendo al buio, con un’illuminazione data dalle sole candele appese dappertutto. Ma c’è di più: senza la sua pasta d’acciughe, non riesce proprio a scrivere! Raccontaci perché proprio la pasta di acciughe… anche Francesca per scrivere ne consuma tubetti su tubetti?”

(F. R.) ”Mi sono divertita molto a creare il personaggio di zio Livido, con le sue bizzarre abitudini senza le quali non riesce a scrivere. Io sono completamente diversa, non mangio pasta d'acciughe per scrivere né tiro le tende e accendo le candele. Però la pasta d'acciughe è un ricordo d'infanzia. Ricordo infatti che mia mamma ogni tanto preparava le tartine con burro e pasta d'acciughe e io ne andavo matta. Per questo l'ho scelta, e il fatto che zio Livido la consumi direttamente dal tubetto nei momenti di crisi fa sempre parte dell'ironia che ruota intorno al personaggio.”

(int.) “Anche in altri libri hai toccato l’argomento del cibo, ad esempio nel “Campeggio delle streghe”, dove entra in scena addirittura un ristorante…”

(F.R.) “Sì, infatti, i momenti di convivialità sono importanti nei miei libri, quindi anche in questo caso, trattandosi addirittura di un campeggio, l'argomento culinario non poteva mancare! Anche questo fa parte dei miei ricordi d'infanzia. Quando ero piccola, spesso andavamo in campeggio con i parenti , i miei zii e cugini e ricordo allegre tavolate non solo nella piazzola davanti alle roulotte, ma anche ai vari ristoranti e pizzerie. Erano momenti spensierati che ricordo con molto piacere e così li ho riprodotti nelle mie storie.”

(int.) Ci sarà un seguito alla saga di Tommy? Ci fai qualche anticipazione golosa per l’autunno-inverno?”

(F.R.) Sì, ci sarà una quarta avventura per Tommy Scuro. Devo ancora scriverla e dovrebbe uscire nella primavera-estate del 2013. Ora però mi sto dedicando ad un progetto piuttosto impegnativo, che vedrà la luce nel marzo del 2013. Per il momento però è top-secret!”

(int.) “Parlami infine della cuoca Francesca: ho come il sospetto che cucini davvero bene… le tue specialità?”

(F.R.) “Dopo tutto questo parlare di cibo, forse potrà sembrare strano, ma non mi sento molto portata per la cucina e inoltre sono piuttosto pigra in questo senso. Non mi metto quasi mai a fare ricette impegnative, cucino cose molto semplici e leggere e non mancano mai frutta e verdura. Quando voglio mangiare qualcosa di speciale telefono a mia mamma e “prenoto” il menù per il weekend. Di solito le chiedo spaghetti alle vongole o allo scoglio o zuppa di pesce: sono tra i miei piatti preferiti e lei è una cuoca molto più brava di me!”
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