Riprendiamo l'intervista con Ornella
Quindi tu sei, potenzialmente, la massima esperta italiana del weblog targato cucina. Cosa pensi, sinceramente, del mondo dei foodblogger italiani? E' un tipo di esperienza editoriale che secondo te è destinato ad avere successo ancora per molto? E a tuo parere fa da traino per l'editoria specializzata? Che differenza c'è sostanzialmente con il mondo dei foodblogger esteri, se c'è? E riguardo la stampa online dedicata al food? (domanda ovviamente non casuale!)
Non classificherei affatto i foodblog nella categoria 'editoria', anche se c'è stato un gran parlare e pare continui ad essercene su una possibile concorrenza tra foodblogger e giornalisti 'accreditati'... come un po' tra foodblogger e chef.
I foodblogger sono una categoria a se stante, sono persone che decidono di mettere on line le proprie esperienze culinarie e che non hanno problemi, anzi, nel svelare qualche piccolo-grande trucco 'della nonna' o 'dello chef' per la riuscita di un piatto. Tra di loro vi sono professionisti di ogni settore, anche di quello gastronomico; vi sono mamme e papà, impiegate/i e casalinghe/i come studentesse e studenti. Di certo si tratta di un mondo in espansione, ancora non tantissimo conosciuto in via diretta, ma frequentato grazie all'aiuto fornito dai motori di ricerca.
Differenza fondamentale che intercorre tra i foodblog e la stampa on ed off line dedicata al mondo del food è senza dubbio una ed abnorme: i loro racconti sono personali. Le loro esperienze, le loro impressioni, che possano riguardare piatti assaggiati o preparati, oppure eventi vissuti non riportano il 'marchio dell'oggettività' come invece accade nel mondo dell'editoria (se di oggettività si può parlare in determinate circostanze). Ciò non esclude che il foodblog possa essere un'ottima vetrina per diventare personal chef, per collaborare con aziende in abito pubblicitario o che, parafrasando Paolo Marchi (uomo che col tempo ha rivalutato il 'fenomeno foodblog') possano essere una buona palestra per fare del buon giornalismo enogastronomico.
Faccio parte dei sostenitori dei weblog culinari, sia di quelli che recensiscono che di quelli che postano esclusivamente ricette. Il problema di fondo è che spesso si fa confusione e li si scambia con le testate on line e con i portali specializzati.
Altro aspetto che tengo a sottolineare è che non è raro che chi critica questo mondo, nel bene o nel male, si limiti ad osservare ed a studiare solo i foodblog più 'famosi' ed i loro autori, quelli che definisco VIB (very important blogger); di conseguenza le sue conclusioni sono assolutamente falsate. Considera che l'ultima stima è di 1888 foodblog presenti sul web e quelli più famosi sono solo... la punta della punta dell'iceberg.
Ornella, raccontami i tuoi progetti presenti e futuri. Come ti vedi fra qualche anno? Nel mondo del giornalismo enogastronomico? Scrittrice? Presentatrice di programmi tv dedicati al mondo della cucina?
Ho collaborato sino a qualche mese fa, a partire dal mio tirocinio per la laurea specialistica, con SiciliaOnLine.it, portale di informazione locale (di proprietà per metà del Giornale di Sicilia), che però ha recentemente chiusi i battenti. Al di là della delusione, di certo posso dire che avere la possibilità di studiare e di scrivere la storia di determinati piatti, alimenti ed eventi tradizionali è stata un'esperienza davvero affascinante.
Ho poi tenuto una lezione al Master di Comunicazione e Cultura del Gusto dell'Università degli Studi di Palermo: la prima volta 'dall'altra parte della cattedra', un'esperienza bella e formativa. Bella perché ho avuto la possibilità di trasmettere ad altri quel che so sul mondo dei foodblog e soprattutto per il fatto di aver potuto parlare di qualcosa che amo; formativa per il dialogo e quindi il confronto che si è venuto a creare con i miei interlocutori durante quelle due ore, tanto stimolante che sinceramente avrei voluto durasse di più.
Come mi vedo tra qualche anno? Beh, di certo spero di poter avere la fortuna di continuare a studiare ed approfondire la conoscenza di questa materia, spero che l'entusiasmo continui ad essere lo stesso che ho in questo momento; io, ora come ora, ci credo e ce la metto tutta.
Più che giornalista, vorrei essere una ricercatrice del 'foodcomunicato', in fondo sarebbe la perfetta sintesi tra il mio essere laureata in comunicazione ed il mio alter ego di foodblogger. Intanto ho ripreso tra le mani la tesi per poterla riscrivere in modo meno scientifico e più accessibile e scorrevo per tutti così da poterla pubblicare e far conoscere meglio questo mondo che mi ha stregata!
Cosa consiglieresti ad un aspirante foodblogger per ritagliarsi uno spazio di notorietà nel web?
Se quando apri un foodblog lo fai con la finalità della notorietà, non sei una o un foodblogger. Il mio consiglio è quello di essere se stessi, di raccontarsi, di essere curiosi e di mettere a disposizione degli altri le proprie conoscenze ed esperienze. Se dirai cose interessanti, di certo, senza rendertene conto, sarai apprezzato! È come nelle amicizie, puoi anche comprare le persone, ma se un giorno, anche un solo giorno, tu dovessi per puro caso 'cadere in disgrazia' ti ritroverai senza nessuno. Se invece le hai conquistate per come sei, pian piano, nel tempo e senza pensarci troppo su... le avrai al tuo fianco sempre. Tutto ciò sembrerà retorica, ma sarà l'esperienza, saranno stati i miei studi dal taglio sociale, sarà l'influenza di Shakespeare con la storia di Timone, ma credo fermamente in tutto ciò.
La cucina italiana in una frase. Qual è la ricetta che ti rappresenta e perché?
Ti rispondo di getto: pomodoro, olio e basilico, ovvero nonni, genitori e figli come passato, presente e futuro. Forse la ricetta che mi rappresenta di più è proprio quella del sugo di pomodoro, della passata classica. Un po' perché è il ricordo dell'infanzia ed io sono malinconica per definizione, un po' perché è fatta da pochi ingredienti che variano in percentuale di volta in volta perché preparata ad occhio; lei che un giorno è più acida ed un altro più dolce, ma che in fondo è sempre la stessa, semplice e ricca di storia allo stesso tempo ed uguale non la troverai mai da nessun'altra parte.
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