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Crescentina nella tigella

16 Gennaio 2012
Il pane dell'Appennino modenese
La crescentina nella tigella, spesso chiamata per comodità solo tigella, può essere definita un tipo di pane caratteristico dell'Appennino modenese, ed è un prodotto tipico delle sagre e delle fiere, ma si trova in tutte le trattorie del modenese e del bolognese.
I dischi di terracotta o di pietra refrattaria in cui originariamente erano cotte le crescentine sono chiamati tigelle e per questo motivo oggi, nelle zone di pianura e nel resto d'Italia, ci si riferisce alle crescentine con il sempre più diffuso nome di tigelle.
Le crescentine modenesi si preparano a partire da un impasto di acqua, latte, farina di grano tenero e lievito di birra, da cui si ricavano dischi del diametro di circa 6 cm. In alcune varianti viene aggiunto anche un pizzico di bicarbonato di sodio, e una piccola quantità di olio di girasole.
La cottura tradizionale avveniva impilando i dischi di pasta, alternandoli con dei dischi di terracotta, le tigelle, appunto, precedentemente fatti scaldare nel camino. Questi erano rotelle di circa 15 cm di diametro ed un centimetro e mezzo di spessore, formate tradizionalmente con terra di castagneto finemente triturata e modellata in uno stampo di legno con incisioni in bassorilievo (decorazioni geometriche o floreali che poi rimanevano stampate sulla pasta durante la cottura) e poi essiccati e cotti.
Attualmente la cottura è solitamente effettuata in maniera più veloce ponendo i dischi di pasta in una specie di stampo composto da due piastre, chiamato tigelliera, in alluminio, che chiudendosi può contenere dalle 4 alle 8 crescentine. Anche il fondo delle tigelliere è decorato con dei fiori stilizzati o dei motivi come il vecchio tradizionale attrezzo per la cottura. Esistono sul mercato anche tigelliere elettriche.
Le crescentine cotte vengono tradizionalmente consumate tagliandole a metà ed imbottendole con la 'cunsa', un pesto formato da un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino e con Parmigiano Reggiano. Oggi, oltre ad esso vengono anche imbottite di affettati e formaggi. Negli ultimi anni si è diffusa la moda di farcirle anche con nutella e marmellata, questa moda però non è vista di buon occhio dagli estimatori della tradizione appenninica.

TIGELLE:

Ingredienti:
1 kg di farina
2 bustine di lievito,
1 bicchiere di latte,
1 cucchiaio di olio,
1 cucchiaio di sale,
acqua q.b.
la punta di un cucchiaino di bicarbonato.

Preparazione:
In una terrina o su un piano di lavoro mescolate la farina con il lievito (addizionato con un cucchiaino di zucchero) e il latte.
Poco alla volta aggiungete l'olio.
Aggiungete acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lasciate lievitare l'impasto per circa due ore coperto e al caldo.
Il volume deve raddoppiare.
Tirate l'impasto in modo che diventi alto circa 1 cm e procedete, con l'attrezzo apposito oppure con un bicchiere del diametro di 6-10 cm, a fare dei dischi.
Scaldate la tigelliera sul gas, quando sarà abbastanza calda riponetevi le tigelle rimettetela sul fuoco, lasciatela circa 5 minuti per parte quindi apritela ed estraete le tigelle. Consumatele belle calde farcendole con salumi vari o con la cunsa di lardo, aglio e rosmarino e una bella grattata di Parmigiano Reggiano.
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