La crescentina nella tigella, spesso chiamata per comodità solo tigella, può essere definita un tipo di pane caratteristico dell'Appennino modenese, ed è un prodotto tipico delle sagre e delle fiere, ma si trova in tutte le trattorie del modenese e del bolognese.
I dischi di terracotta o di pietra refrattaria in cui originariamente erano cotte le crescentine sono chiamati tigelle e per questo motivo oggi, nelle zone di pianura e nel resto d'Italia, ci si riferisce alle crescentine con il sempre più diffuso nome di tigelle.
Le crescentine modenesi si preparano a partire da un impasto di acqua, latte, farina di grano tenero e lievito di birra, da cui si ricavano dischi del diametro di circa 6 cm. In alcune varianti viene aggiunto anche un pizzico di bicarbonato di sodio, e una piccola quantità di olio di girasole.
La cottura tradizionale avveniva impilando i dischi di pasta, alternandoli con dei dischi di terracotta, le tigelle, appunto, precedentemente fatti scaldare nel camino. Questi erano rotelle di circa 15 cm di diametro ed un centimetro e mezzo di spessore, formate tradizionalmente con terra di castagneto finemente triturata e modellata in uno stampo di legno con incisioni in bassorilievo (decorazioni geometriche o floreali che poi rimanevano stampate sulla pasta durante la cottura) e poi essiccati e cotti.
Attualmente la cottura è solitamente effettuata in maniera più veloce ponendo i dischi di pasta in una specie di stampo composto da due piastre, chiamato tigelliera, in alluminio, che chiudendosi può contenere dalle 4 alle 8 crescentine. Anche il fondo delle tigelliere è decorato con dei fiori stilizzati o dei motivi come il vecchio tradizionale attrezzo per la cottura. Esistono sul mercato anche tigelliere elettriche.
Le crescentine cotte vengono tradizionalmente consumate tagliandole a metà ed imbottendole con la 'cunsa', un pesto formato da un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino e con Parmigiano Reggiano. Oggi, oltre ad esso vengono anche imbottite di affettati e formaggi. Negli ultimi anni si è diffusa la moda di farcirle anche con nutella e marmellata, questa moda però non è vista di buon occhio dagli estimatori della tradizione appenninica.
TIGELLE:
Ingredienti:
1 kg di farina
2 bustine di lievito,
1 bicchiere di latte,
1 cucchiaio di olio,
1 cucchiaio di sale,
acqua q.b.
la punta di un cucchiaino di bicarbonato.
Preparazione:
In una terrina o su un piano di lavoro mescolate la farina con il lievito (addizionato con un cucchiaino di zucchero) e il latte.
Poco alla volta aggiungete l'olio.
Aggiungete acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lasciate lievitare l'impasto per circa due ore coperto e al caldo.
Il volume deve raddoppiare.
Tirate l'impasto in modo che diventi alto circa 1 cm e procedete, con l'attrezzo apposito oppure con un bicchiere del diametro di 6-10 cm, a fare dei dischi.
Scaldate la tigelliera sul gas, quando sarà abbastanza calda riponetevi le tigelle rimettetela sul fuoco, lasciatela circa 5 minuti per parte quindi apritela ed estraete le tigelle. Consumatele belle calde farcendole con salumi vari o con la cunsa di lardo, aglio e rosmarino e una bella grattata di Parmigiano Reggiano.
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