Archivio Storico 2011-2017

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Grongo in Tecia

11 Novembre 2011
il pesce di Neruda
Pesce comune nel Mediterraneo, tanto che il poeta spagnolo Pablo Neruda scrisse addirittura un'Ode alla zuppa di Grongo, il grongo o gronco è una specie di anguilla di mare dalla carne bianca, consistente e saporita. Si trova di frequente tra gli scogli e nei relitti, vive negli anfratti rocciosi dai quali esce di notte per cacciare, perciò la morfologia costiera istriana si confà particolarmente al grongo. È esclusivamente carnivoro, si ciba di polpi, calamari e pesci.
Anche se la sua carne viene normalmente considerata di poco valore, in aree non costiere viene spesso smerciato (spellato) come palombo o asià o comunque come altri pesci più pregiati. Nei luoghi di cattura è considerato un ingrediente indispensabile per zuppe di pesce o per piatti gustosi e saporiti. Unico neo è la presenza di moltissime lische piccolissime, oltre a quella centrale, concentrate soprattutto nella coda, perciò, acquistandolo intero, il suggerimento è di farsi togliere la pelle e tagliare coda e testa. Due sono i metodi di cottura più diffusi per il grongo: alla brace e in umido. Per prepararlo alla brace occorre marinarlo con olio, zeste di limone ed aromi a piacere, mentre quella che presentiamo oggi è 'in tecia' all'istriana, con un delizioso sughetto.
Ingredienti per 4 persone: 1 kg di fette di grongo (possibilmente prese dalla pancia perché priva di spine), pomodori ramati o pomodorini, olive verdi, capperi sottosale, 1 spicchio d'aglio, vino bianco secco, farina 00, aceto di vino bianco, olio extra vergine d'oliva, sale, pepe macinato al momento.
Lavare bene il grongo, asciugarlo e infarinarne le fette. Friggerle, a mezza cottura, in una padella con olio di arachide, salarle e lasciarle raffreddare sulla carta da fritti per eliminare l'eccesso di olio. Disporle in una teglia da forno, in un unico strato, unendovi olio d'oliva, olive verdi snocciolate, capperi di Pantelleria dissalati, alcuni pomodori da sugo ben maturi tagliati a pezzi, due bicchieri di vino bianco secco, un cucchiaio d'aceto, uno spicchio d'aglio schiacciato, sale e pepe. Infornare a 180° finché il sughetto si sia ridotto della metà. Servire caldo con polenta, meglio se preparata in precedenza e abbrustolita.
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