Archivio Storico 2011-2017

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Il Gambero Viola

09 Luglio 2011
dalla Liguria con sapore
Chi ha avuto la fortuna di fare immersioni subacquee nel levante ligure, sa quale meraviglia si celi sotto le acque del Golfo del Tigullio, tra Camogli, Portofino e S. Fruttuoso.
In questi fondali iridescenti e spettacolari, dimora del famoso Cristo degli Abissi, meta del pellegrinaggio di migliaia di sub, vivono il pesce più bello del Mediterraneo, la Castagnola Rossa, e quello che per molti è uno dei simboli della gastronomia ligure, il Gambero Viola.
Questo simpatico crostaceo si presenta come un grosso gambero, della lunghezza di 15 cm (ma gli esemplari più grandi raggiungono i 22 cm), molto simile al cugino rosso tranne che per alcune caratteristiche peculiari, come ad esempio il fatto che presenta la testa e l'addome di un deciso colore viola, da cui gli deriva il nome. Vive a profondità tra gli 800 e i 1200 metri, dove viene pescato con l'ausilio delle reti a strascico. Tuttavia, poiché vive in fondali spesso corallini, la sua pesca è strettamente regolamentata da leggi apposite. Appena pescato si presenta di colore rosso vivo, con lucenti sfumature viola. Il rostro è pronunciato, munito di tre denti robusti, e la corazza è resistente e coperta di spine, soprattutto nella parte anteriore. Presenta cinque paia di zampe, che usa per nuotare, e due lunghe antenne filiformi. Un'altra differenza rispetto al gambero rosso è che il gambero viola ha all'estremità di otto delle sue dieci zampe una piccola pinza. Inoltre, le numerose spine, le lunghe antenne e gli occhi, più grossi e pronunciati rispetto al cugino rosso, gli danno un aspetto spettinato e pacioccone. E' un animale decisamente notturno, infatti di notte esce dalle grotte (dove vive in colonie) per nutrirsi, con spostamenti verticali che lo portano fino alla profondità di 150 metri. Nelle zone coralline viene pescato in queste ore, perché così le reti non devono raschiare il fondale, con il rischio di danneggiare i coralli. Oltre che nel Mar Ligure è presente nello Ionio e nel Mar di Sicilia, anche se non con la stessa diffusione. Inoltre, benché lo si possa pescare tutto l'anno, la pesca viene limitata in estate, quando depone le uova.
Ecco una ricetta, applicabile anche ad altri crostacei, adatta ad esaltare il sapore di questo crostaceo.

Gamberi in Guazzetto (Gambai ne-o Sguassetto):
- 1,5 Kg di gamberi viola
- 400 gr di perini maturi (o altri pomodori da sugo)
- 1 spicchio d'aglio
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 mazzetto di basilico
- 1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva
- 1 bicchiere di vino bianco (pigato o bianchetta genovese)
- farina q.b.
- sale q.b.

Pulire e lavare i gamberi, scottarli in acqua calda e farli raffreddare, poi sgusciarli.
Lasciarne uno per commensale con il guscio, scegliendo i più grossi.
Tritare aglio, prezzemolo e basilico e far rosolare il tutto nell'olio d'oliva, quindi aggiungervi i gamberi, lasciarli insaporire fino a che non prendono colore, sfumare con il vino e attendere qualche istante per far evaporare. Spellare i pomodori e tritarli, aggiungerli ai gamberi e cuocere a fiamma moderata per un quarto d'ora circa, fino a che il fondo di cottura non inizia a restringersi. Salare, aggiungere un pizzico di farina per far addensare il sugo, quindi proseguire la cottura per altri 10 minuti.
Servire caldissimi, decorando ogni piatto con un gambero intero, accompagnati da tutto il fondo di cottura e dallo stesso vino usato durante la preparazione. Se avanza, il sughetto è ottimo su pasta corta e cava, tipo tortiglioni o penne rigate.

I gamberi viola si possono trovare anche nelle famose 'friggitorie' di via Sottoripa, nel centro storico di Genova, preparati secondo la tradizionale ricetta 'impanati e fritti'. Poiché la frittura ammorbidisce moltissimo il guscio, possono essere consumati interi, nel tipico cartoccio di carta oleata, mentre si passeggia nei 'carruggi'.
Secondo molti genovesi, è il sapore più 'vero' della nostra bella città.
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