Per chi come me ha passato infanzia e buona parte dell'adolescenza, più o meno fino ai 20 anni, a Lido di Spina, la piadina è sinonimo di vacanze, mare e cene sulla spiaggia in compagnia della famiglia o degli amici più cari. In tutti questi anni passati al mare a Spina mi porto dentro ricordi, profumi e sensazioni che riesco ancora ad assaporare. Ci sono gli amici che si vedevano una volta all'anno per il periodo della villeggiatura, ma con cui ricominciavi a parlare come se avessi smesso il giorno prima, la casa dove per un mese ti trasferivi con armi e bagagli, le feste in spiaggia, Spino, un gattino nero adottato dalla mia mamma e portato poi a casa con noi.
E poi c'è lei, la regina della riviera romagnola, la piadina, per la quale andavi alle sette a fare le file davanti ai baracchini in piazza. E per una veneta come me (oddio, veneta un po' 'bastarda' come mi dicono i miei amici veneti del Nord: 'tanto ti ti xe tacà al Po!')il conoscere la differenza tra piadina e crescione era una conquista. Eh sì, perché c'è differenza tra piadina e crescione. Se, per esempio, a Milano Marittima chiedi una piadina ti daranno solo la sfogliata di pane e basta. Se la vuoi con dentro qualcosa devi chiedere un crescione. Una volta il crescione veniva riempito con l'erba crescione, appunto, ma oggi scarseggia e quindi si passa ai salumi o al più classico squaquerone e rucola. Mentre ai Lidi ferraresi e ravennati puoi anche chiedere una piadina chè tanto ti arriverà comunque qualcosa di imbottito!
E ora magari i veri buongustai, quelli che provano e apprezzano i vari gusti della cucina, storceranno il naso, ma per me la piadina deve rimanere salata! Non discuto che sia buona con Nutella, creme varie e con le fragole e cioccolato, come ho visto, ma io credo che la vera essenza di questo che per me è un ricordo di una vita si riaffaccia con la mortadella, il formaggio e la rucola, la mozzarella e il pomodoro.
E se anche un grande come Giovanni Pascoli ha fatto una poesia sulla piadina 'La Piada', allora possiamo anche prendere in prestito qualche suo verso per far capire come la piadina sia qualcosa che resta dentro le persone: '...Ma tu,Maria con le tue mani blande domi la pasta e poi l'allarghi e spiani; e d ecco è liscia come un foglio, e grande come la luna; e sulle aperte mani tu me l'arrechi;e me l'adagi molle sul testo caldo e quindi ti allontani. Io, la giro, e l'attizzo con le molle il fuoco sotto;fin che stride invasa dal calor mite, e si rigonfia in bolle e l'odore del pane empie la casa'.
La piadina ha come ingredienti: la farina, lo strutto e l'acqua con le varianti (a seconda delle tradizioni) che richiedono l'aggiunta del bicarbonato, dell'olio d'oliva o del latte per rendere la pasta più soffice e friabile.
L'accortezza è quella di tirare bene con il mattarello e di cucinarla nella sua pentola, il testo, girandola spesso fino a che non fa le bolle.
Come per tanti cibi romagnoli anche per la piadina la ricetta varia da famiglia a famiglia. Questa è quella che faccio io.
Ingredienti: un chilo di farina, 250 gr di strutto ( o se proprio vi fa paura mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva) e un bel pizzico di bicarbonato.
Mescolare assieme tutti gli ingredienti aggiungendo dell'acqua per evitare che sia un impasto duro. Formare delle pagnottelle che poi verranno tirate abbastanza finemente con il mattarello. Mettere a cuocere la piadina in una pentola abbastanza piatta, il testo sarebbe proprio l'ideale, rigirandola spesso fino a che non inizia a fare le bolle.
Farcire a piacere e buon appetito!
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Sapore di piadina, sapore di mare
Anche Pascoli scrisse una poesia per la piadina...
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Papille gustative