Archivio Storico 2011-2017

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Le mele annurca

08 Maggio 2011
L'antichissimo tesoro dei Campi Flegrei
Giorni fa leggevo su Cavolo Verde un interessante articolo in cui si parlava di un'importante ricerca condotta da scienziati cinesi, i quali sono giunti alla conclusione che consumare mele quotidianamente può essere un valido aiuto per combattere i radicali liberi, responsabili del nostro invecchiamento. Questo potrebbe essere vero se penso che mia nonna non ha mai fatto mancare nella sua dieta quotidiana la mela rigorosamente annurca campana e, il prossimo 23 agosto, compie 98 anni, vive da sola, gestisce la sua casa ed i suoi hobby con assoluta autonomia. Ricordo molto bene quando nei pomeriggi invernali molto freddi ci allietava con un gustoso dessert fatto semplicemente di mele cotte al forno, oppure preparava un delicato decotto molto profumato con mele bollite in acqua e zucchero.
Come spesso accade, quella saggezza spicciola ed elementare delle persone semplici come le nonne, racchiude una verità scientifica studiata e dimostrata. Infatti la mela annurca nel 2006 ha ricevuto l'IGP ed è stata definita la regina delle mele, ne sono state certificate diverse proprietà salutari come l'alta capacità nutritiva, essendo ricca di vitamine e sali minerali; la ricchezza di fibre, la capacità diuretica, la capacità di aumentare il colesterolo buono, la capacità antireumatica e la facile digeribilità che la rende particolarmente adatta ai bambini.
Questa mela ha origini antichissime, infatti chi ha potuto visitare gli scavi di Ercolano (io abito a 500 m.) avrà senz'altro notato nella famosa Casa dei Cervi alcuni dipinti che raffigurano proprio le mele annurche, lo stesso Plinio la cita nei suoi scritti e la chiama ''Mala orcula'' forse perchè fa riferimento al luogo di coltivazione, i Campi Flegrei a nord di Napoli, notoriamente caratterizzati da un sottosuolo ribollente di attività vulcanica che le conferiscono quel gusto accattivante, leggermente acidulo ma gradevole e soprattutto profumato.
Come ho già detto, queste mele si producono particolarmente nell'area flegrea e in diverse zone delle province campane, vengono raccolte ad una maturazione al 60/70 % e lasciate maturare al 100% su letti di paglia e trucioli nei melai, dove ogni tanto gli addetti ai lavori le rivoltano in modo che l'arrossatura diventi uniforme.
Detto questo, oltre a consigliarvi di consumare una mela al giorno, sia essa annurca o d'altro tipo, voglio proporvi questo delizioso dessert che ogni tanto propongo ancora ai miei figli a merenda o anche durante qualche cena con amici, arricchita talvolta con una crema inglese (tanto per trasgredire).

Prendiamo mediamente una mela per persona, eliminiamo la parte superiore del picciolo con un po' di polpa per formare un piccolo cratere, disponiamo le mele in una teglia da forno e riempiamo i crateri con dello zucchero, mettiamo un filino d'acqua sul fondo della teglia e inforniamo a 190/200° finché la buccia si spacca e lo zucchero si scioglie, circa 15/20 minuti.
Serviamo calde e aggiungiamo qualche cucchiaio di fondo di cottura.
Volendo si può arricchire con rum o limoncello al posto dell'acqua se non vanno consumate dai bambini.
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