Archivio Storico 2011-2017

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o puparuol mbuttunat

22 Aprile 2011
peperoni imbottiti per i primi caldi
I peperoni come le melanzane e le zucchine rappresentano un ortaggio base della cucina napoletana.
Oggi si trovano in ogni stagione, in passato invece andavano rispettate le giuste collocazioni stagionali, pertanto i peperoni si consumavano esclusivamente d'estate.
I peperoni imbottiti (o puparuol mbuttunat) erano un tipico piatto della festa di ferragosto o delle domeniche estive.
Come tutte le ricette che hanno attraversato diverse generazioni hanno subito delle variazioni e quindi ne esistono due varianti principali classiche e diverse altre più moderne.
Questa da me descritta è la più antica, almeno come afferma mia nonna.

Per 4 persone
prendiamo 4 grossi peperoni da arrostire, un bel po' di pane avanzato (in genere si va ad occhio), una manciata di capperi, circa 200 gr di olive di Gaeta denocciolate, prezzemolo tritato, 70/80 gr di pecorino grattugiato, 2 tuorli d'uovo, qualche acciuga a pezzetti, sale con parsimonia per la presenza di capperi e pecorino e acciughe, pangrattato, olio evo.
Laviamo bene i peperoni e mettiamoli ad arrostire su una brace, io uso una padella per grigliare, facciamoli cuocere da tutti i lati e poi chiudiamoli in un sacchetto di carta da pane finchè si raffreddano, poi sbucciamoli senza romperli e adagiamoli su un piatto, conserviamo il torsolo che farà da tappo.
Procediamo ad ammollare il pane e strizziamolo bene, uniamo ad esso i capperi, le olive, il prezzemolo, il pecorino, i tuorli, le acciughe, amalgamiamo bene e riempiamo i peperoni che andranno adagiati in una pirofila unta, mettiamo il torsolo ad ogni peperone, cospargiamo di olio e pangrattato e passiamo in forno a 200° per circa 30/35 minuti, deve formarsi una crosticina in superficie.
In una versione successiva, al pane si aggiungono delle melanzane tagliate a dadini, messe per un po' in acqua e sale, strizzate e poi fritte in olio, ripassate in padella con pomodori, aglio e basilico.
Nelle versioni ancora più attuali si può aggiungere al pane della mozzarella, salame o prosciutto cotto a dadini, secondo i gusti.
Poi ci sono altre varianti in Campania secondo le tradizioni locali...
Ah dimenticavo, sono un po' difficili da digerire, ma il loro gusto vale qualche problemino di digestione.
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