Si avvicina Pasqua e qui in Lazio iniziano a comparire tra gli scaffali del supermercato e nelle macellerie dei bei pezzi di agnello per il tradizionale abbacchio primaverile.
L'abbacchio è infatti proprio l'agnello destinato al macello, solitamente da latte che arriva a pesare anche 7 chili. Sulle origine del nome ci sono varie fonti.
Si parla anzitutto dell'origine etimologica, che lo farebbe risalire al latino Ovis, cioè pecora. Altri parlano delle parole “ad baculum”, cioè “vicino la bastone” riferendosi al fatto che un agnellino da latte spesso stava legato. Certo c'è anche l'etimologia un po' più cruenta che indica nel bastone il mezzo con il quale poi l'agnellino veniva ucciso, da cui anche la parola “abbacchiato”.
E forse non tutti sanno che gli agnelli venivano uccisi con bastone e poi finiti con un taglio alla gola proprio perché erano destinati soprattutto alla tavola degli ebrei, perché considerata quasi di scarto, e quindi doveva essere macellato secondo le tradizioni kosher.
Uno dei piatti più conosciuti in Lazio è l'abbacchio al forno con le patate.
Ingredienti: 1,5 kg di spalla di abbacchio, 1 kg di patate, aglio, rosmarino, alloro, pepe, sale, olio evo e un bicchiere di vino bianco.
Esecuzione: preparare la carne facendola a pezzi. Fare dei buchetti nei quali inserire l'aglio e il rosmarino e mettere i pezzi di carni in una teglia, aggiungere l'alloro, l'olio il sale e il pepe. Mettere in forno caldo a 180°e cuocere per 20 minuti. A questo punto aggiungere le patate tagliate a spicchi e il vino e cuocere sempre in forno per altri 40 minuti.
x5