La zeppola pastacrisciuta è la progenitrice delle zeppole o graffe dolci, nasce come boccone di pasta lievitata, fritta e salata all'esterno, in genere si accompagnano sempre ai crocchè di patate. Infatti, a Napoli, è un'espressione quasi obbligata dire "zeppole e panzarotti".
Spesso l'odore di fritto inonda le strade di Napoli perchè ci sono ancora tanti ambulanti muniti di Apecar equipaggiati di pentoloni che friggono e vendono le zeppole rigorosamente nei sacchetti di carta.
Per un consistente numero di zeppole:
500 gr di farina,
mezzo cubetto lievito,
sale, pepe
circa 400 gr acqua (in genere si va ad occhio fino ad ottenere un impasto morbido da prendere a cucchiaiate).
Versare la farina in una larga terrina, fare un foro al centro, unire sale e pepe, sciogliere il lievito in poca acqua ed aggiungerlo, versare la restante acqua lentamente e amalgamare il tutto fino ad ottenere un impasto morbido. Porre a lievitare fino al raddoppio, poi prendere l'impasto con un cucchiaio e friggerlo un po' per volta. Scolare le zeppole su carta assorbente e salarle all'esterno se necessario.
Volendo si possono farcire dopo la frittura con un po' di salsa e parmigiano, oppure si può arricchire l'impasto prima di friggerlo con capperi o alghe di mare, od anche con parmigiano, ma ricordate che le vere zeppole sono lisce, solo pastacrisciuta fritta.
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