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Baccalà in cassuola

04 Aprile 2011
Un tempo era cibo per poveri...
Il baccalà è un grande protagonista della cucina partenopea e non solo, visto che si mangia in tutta l'italia e in questi giorni in cui si parla tanto di unità, anche il baccalà fa la sua parte.
Si legge su Alimentipedia che i napoletani risultano i maggiori consumatori di baccalà in italia.
Infatti questo pesce si consuma tutto l'anno con un picco altissimo nel periodo natalizio.
Tale consuetudine ha origine nel 1500, quando la Chiesa impose di mangiare magro nei giorni comandati, proibendo la carne.
Il baccalà risultò alla portata delle tasche di tutti, facile da conservare a lungo e, come il maiale, commestibile in ogni sua parte.
Con il passare degli anni però la carne ha un po' subordinato il ruolo del baccalà, relegandolo a cibo dei poveri, a dispetto della carne, simbolo invece di agiatezza. Successivamente la scienza dell'alimentazione ha dimostrato che il baccalà è uno degli alimenti indispensabili in un regime alimentare corretto, essendo ricco in grassi insaturi, i cosiddetti omega 3 e quindi ha riconquistato il suo posto principe sulle tavole italiane e dei napoletani in particolare, ed è diventato l'elemento base di molte preparazioni raffinate.
Anche il valore di mercato si è equiparato a quello della carne, anzi, talvolta è superiore.
A Napoli di modi per prepararlo ce ne sono tanti, secondo il pezzo che si sceglie: la coda generalmente si usa per le zuppe, la pancetta, ossia il ventre, più grasso e calloso per le mantecature, e i 2 filetti, quello verso la testa detto mussillo (piccolo muso) essendo più spesso è adatto alla frittura e quello verso la coda che si chiama semplicemente baccalà, è più adatto ad essere sfogliato e quindi per le insalate.
Il piatto di baccalà più noto e più antico nella cucina partenopea è il baccalà in cassuola,dove cassuola sta per casseruola.

PER 4 PERSONE

800 gr circa di mussillo,
500gr pomodori pelati passati al passaverdura,
una manciata di capperi,
una manciata di uvetta ammollata nell'acqua,
una manciata di olive di Gaeta denocciolate,
una manciata di pinoli,
prezzemolo tritato.
olio evo,
farina,
olio per friggere,
sale solo per la salsa q.b.

Prepariamo il baccalà tagliandolo a cubi, asciughiamolo bene, passiamolo nella farina e friggiamolo.
A parte prepariamo il sugo, rosoliamo l'aglio nell'olio, uniamo i pomodori, i capperi dissalati, le olive, l'uvetta, i pinoli e lasciamo cuocere 20 minuti circa, poi adagiamo il baccalà fritto e lasciamo stufare qualche minuto, assaggiamo di sale e correggiamo eventualmente, serviamo caldo con una spruzzata di prezzemolo tritato.
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