Archivio Storico 2011-2017

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La cotoletta

16 Marzo 2011
milanese doc. Forse...
La cotoletta. Che altro c'è da dire? La conoscete tutti e sicuramente la amate, perché chi non ama una bella fetta di carne impanata e fritta? Eppure due parole spendiamole, altrimenti sarebbe un articolo decisamente breve.
Storicamente la Lombardia e Milano sono stati occupati dagli Austriaci e questa occupazione ha fatto sì che da secoli ci sia in ballo un gran dibattito: ma la cotoletta deriva dalla Weiner Schnitzel? oppure è il contrario? Ancora adesso non si sa bene la risposta ma alcuni sostengono che la Schnitzel richieda la carne di maiale mentre la cotoletta quella di vitello.
Per tagliare la testa al toro mia madre l'ha sempre fatta col pollo, così per non far torto a nessuno. Anzi, quando ero piccola, a me la faceva addirittura senza carne perché ero una bambina abbastanza "sufistega" ovvero una gran rompiscatole! Comunque decidiate di farla il procedimento non cambia, decidete voi se vi sentite più milanesi, austriaci o anarchici!
Il vero nocciolo della questione forse è: ma la cotoletta dev'essere alta o bassa? Con o senza l'osso? Dopo aver interrogato diversi milanesi doc ho ottenuto la seguente risposta: alta e con l'osso, infatti la carne utilizzata dovrebbe essere la costola del vitello che, se battuta bene, diventa la famosa orecchia d'elefante, larga e sottile.

1 costoletta di vitello a testa
2 uova
pangrattato
burro chiarificato

Battete leggermente la carne per intenerirla un poco. In un piatto abbastanza largo sbattete le due uova, poi immergete la carne nell'uovo, quindi nel pangrattato e ricoprite bene. Potete ripetere quest'operazione una seconda volta per essere sicuri di aver rivestito tutta la carne. In una padella sciogliete il burro chiarificato e cuocete la costoletta da entrambi i lati finchè sarà ben dorata e croccante. Servite con patatine fritte per la gioia dei bambini.

Con gli avanzi di uova e pan grattato potrete fare le famose cotolette della Sciura Luisa, ovvero impastando questi due ingredienti otterrete un composto solido che potrete modellare in polpette che una volta schiacciate per bene e fritte nel burro chiarificato saranno un modo davvero delizioso di non buttare via niente. Non resta che provare!
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