Archivio Storico 2011-2017

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Capretto ripieno all’ennese

04 Marzo 2011
La vera tradizione siciliana: protagonista un grande formaggio
È notizia di questi giorni che il Piacentino Ennese ha ottenuto la certificazione Dop. È questo un traguardo importante per l'Italia, che consolida il suo primato con 221 specialità tra Dop e Igp, e per l'Europa che raggiunge quota mille prodotti di qualità riconosciuta. Il Piacentinu Ennesi (questo il nome in dialetto) è un formaggio siciliano molto pregiato e apprezzato.
Ci sono diverse leggende legate all’origine di questo formaggio. Alcuni testi del IV secolo d.C. danno al formaggio origine araba mentre un’altra storia fa risalire le sue origini ad alcuni secoli dopo, all’epoca della dominazione Normanna nell’isola (XI secolo). Quando re Ruggero, preoccupato per lo stato depressivo in cui languiva la sua consorte, Adelasia, sembra avesse chiesto ai casari siciliani di produrre un formaggio con proprietà rivitalizzanti. Questi ebbero l’idea di aggiungere al latte lo zafferano, spezia nota all’epoca come antidepressivo ed energizzante.
Per quanto riguarda il nome, anche qui ci sono diverse versioni. Infatti alcuni sostengono che si chiami Piacentinu proprio per la piacevolezza del gusto aromatico e gradevole, dovuto allo zafferano e ai grani di pepe nero; altri lo chiamano Piangentinu, riferendosi all'alveolo in cui è inserito il pepe e all'umidore che vi si forma intorno, da cui la tipica lacrima. Una terza versione lega il nome all’origine piacentina del formaggio.
Secondo il disciplinare di produzione il Piacentinu deve essere prodotto esclusivamente in alcuni comuni della provincia di Enna a partire da latte ovino, prodotto da pecore di razze locali (Comisana, Pinzarita, Valle Belice e incroci) alimentate al pascolo nei periodi estivi, mentre nel periodo invernale devono essere foraggiate con fieni e paglie prodotti localmente (perché contengono sostanze che rendono caratteristico l’aroma del formaggio). Questo formaggio è ingrediente di molte ricette della tradizione siciliana ma in particolare di una preparazione tipica della provincia di Enna: il capretto ripieno o ciavareddùzzu (diminutivo di ciavareddu, capretto) abbuttunàtu (chiuso).

Ingredienti
Un capretto da latte di non più di 2 kg
2 cipolle grosse
4 spicchi d’aglio
6 cucchiai di Piacentino Ennese grattugiato
Un mazzetto di menta
Un mazzetto di prezzemolo
Olio d’oliva extravergine, sale, pepe

Togliete la testa al capretto, evisceratelo, lavatelo e asciugatelo bene. In una ciotola preparate la farcia amalgamando le cipolle, gli spicchi d’aglio, la menta e il prezzemolo tritati con il Piacentino Ennese, il sale e il pepe. Ungete bene l’interno del capretto e poi riempitelo con la farcia. Cucite bene il capretto, oliatelo e spolveratelo con sale e pepe. Durante la cottura spennellate frequentemente la superficie del capretto con un’emulsione di olio extravergine d’oliva e succo di limone.
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