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Quando si dice: il seme della cultura!

10 Ottobre 2012
Il magico mondo degli oli di semi
Sono un ulivista. Tutti voi lo sapete. Amo gli ulivi e gli oli da olive, scrivo di loro, della loro sacralitá spesso stuprata insieme a quella dei mieli e di altri nostri prodotti mangiabili o bevibili che fanno l'Italia unica nel suo genere.

Ma oggi voglio, devo fare un'eccezione: dichiarare il mio affetto e la mia passione per una categoria di altri oli naturali e vegetali. Parlo degli oli da seme che, qui in Austria, grazie a bravissimi e geniali oliandoli del seme alimentare raggiungono un livello di qualità, bontà, salubrità e piacevolezza al palato veramente straordinari. La scorsa settimana, dopo aver rilevato recenti indizi in uno dei mie ultimi viaggi in Carinzia, sono stato a pochi chilometri da Vienna, Klosterneuburg, per incontrare un maestro indiscusso di questa arte del ricavare olio dai semi alimentari. Lui, il maestro, è Franz K. Hartl, titolare della Hartls feinste Essenzen. Ha elaborato e dato vita, a partire dalla sua cultura di prodotto, a una proposta e produzione di oli vegetali da semi che rappresenta un unicum del gusto, della intelligenza e della maestria nell'arte degli oli alimentari per noi umani.

Dicevo che un indizio l'avevo già raccolto tempo prima. Tempo fa una bottiglia, colorata, mi sorprese dando uno sguardo ad un bellissimo negozio alimentare nella zona del Weissensee. La vidi su uno scaffale, rossa nel contenuto, vestita di una bella etichetta, una bottiglia piccola da 100ml. di quelle che si capisce possano contenere un piccolo tesoro. Una scritta mi incuriosì: olio di semi di pomodoro. Chiesi subiti al titolare se potesse trattarsi di un mio errore di lettura, dovuto al mio improbabile tedesco. No! Rispose. Avevo letto giusto. Era proprio olio di semi di pomodoro. Lo acquistai immediatamente senza badare a spese, e vi garantisco che in questo caso mai frase potrebbe essere così appropriata. Lessi bene, con calma, a casa, tutto ciò che diceva l'etichetta. La decisione post lettura fu immediata: appena a Vienna sarei andato a trovare l'artefice di questa magia, visto che questa casa degli oli da seme si sarebbe trovata a pochi chilometri dalla città. E così una mattina di qualche giorno fa, insieme ad un amico italiano a Vienna come me, siamo andati a Klosterneuburg e in uno splendido negozio sulla piazza principale, finemente arredato con stile minimalista, e lì ci ha accolto Franz.

Stretta di mano potente e franca, come piace a me. Sorriso aperto da persona intelligente. Due parole di presentazione e di chiarimento dello scopo del nostro viaggio e poi, subito, inizia la degustazione. Un percorso del gusto e del buono che prende il via da un olio di nocciola. Tonda gentile piemontese, la migliore. Ma, pur avendo già assaggiato oli di questo frutto, in Italia notissimo, l'olio di Franz mi sorprende. Mai sentita una nocciola cantare nel suo olio così netta e sicura nel gusto, equilibratissima. Perfetta. Poi siamo passati a semi un po' più rari, arrivando alla presenza nei cucchiaini da degustazione di oli abbastanza rari, mi riferisco al Lino ed alla Canapa.

Due oli magici. Quando si accomodano in bocca pensi a mille possibili abbinamenti e già monta la frenesia della sperimentazione. Il lino è lieve, soave, coccolante e curativo dell'umore e del cuore già alle prime gocce, che inondano lingua e palato. È nota la sua potenza salutista e la sua capacità di riequilibrio tra omega 3 e omega 6. La canapa evoca e apre orizzonti unici e belli. Un olio che viene definito con un bel termine medicale "vaccino nutrizionale". Sapore e odore gradevolissimi che potrebbero mutare il destino di un'insalata. Date un occhio alla pagina a lui dedicata su : www.promiseland.it .

Poi siamo passati ai miracoli.

Olio di semi di pomodoro, quello che mi aveva innestato curiosità ,tempo prima, e voglia di capire. Un olio rosso che non è certamente uno di quei dignitosi evo aromatizzati tuffando in esso pomodori seccati al sole di Pantelleria o Lampedusa magari, ma è proprio l'anima oleosa di quei pomodori, dei loro semi seccati, quel gusto di pomodori che sanno di sole e di mare , che si sciolgono e trasmutano in un. olio da loro generato con una paziente e lenta estrazione a freddo, estrazione certosina, quantità di prodotto estratto che si misura in pochi litri, ma con una qualità rara, dai gusti e dagli aromi incredibili, stupefacenti.

Poi siamo approdati ad un altro olio raro e finissimo, l'olio di semi di faggio. Un olio che parla e racconta come sostenuto dalla maestosità di quest'albero antico ed elegante il cui nome, faggio, deriva dal greco fagèin, mangiare, riferendosi ai frutti utilizzati come alimento millenario per i suini bradi. Albero, il faggio, slanciato verso il cielo come nessun altro. Il quest'olio l'aroma di fondo diviene quasi... sonoro, come se si ascoltassero le note calde e profonde di un baritono, come il suono di un violoncello che esplode le sue note aromaticamente armoniose in bocca, che assorda il palato. Incredibile poter introitare in noi stessi un albero gigantesco in poche gocce unte. Ecco, quest'olio promuove questo miracolo, come tutti, direi, gli oli dei grandi alberi, primo tra tutti l'ulivo e i suoi evo.

Abbiamo chiuso infine il nostro viaggio, scivolosamente aromatico, con un olio veramente molto raro e molto particolare: l'olio di semi di peperoncino. Devo dire che vedendo le prime gocce scendere dalla bottiglietta da 100 ml. nel cucchiaino ero titubante. Non avevo nessuna voglia di ricevere in bocca una staffilata di capsicina anestetizzante. Ma, rassicurato dalla faccia del mio amico Domenico che, essendo calabrese puro, di peperoncini e di piccante se ne intende, osai. E a colpirmi fu non certo un fuoco sfacciato, ma un caldo aroma di piccante, deciso ed equilibratissimo. Da applausi.

Poi, proprio quando tutto sembrava finito, ecco apparire improvvisamente l'inatteso, l'inimmaginabile. Un olio di semi di marasca. Incredibile, veramente incredibile. Sembrava che tutti i maraschini del mondo si fossero ritrovati in quelle gocce. Gli abbinamenti... tutti da provare e scoprire. Nell'universo dei dolci, ma anche nei salati immagino terreni vergini da esplorare. Ovviamente ho fatto scorta, ovviamente tornerò da Franz. Alla fine ce ne siamo andati, felici, direi, se la parola non fosse di quelle grosse e importanti.

Quasi quasi sentendoci un po' quelli che vengono definiti, e abbandono qui e ora per un secondo la mia natura agnostica, "unti del Signore"...
primi sui motori con e-max.it
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