Archivio Storico 2011-2017

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Io non posso stare fermo con le mani nelle mani...

14 Marzo 2012
...raccogliamo tutti i fiori che può darci primavera.
http://youtu.be/KydRylshAV0

La primavera è annuncio, in natura, di cicli vitali che riprendono dopo il gelo e il silenzio dell'inverno. Suoni nuovi, e nello stesso tempo antichi, riprendono a far vibrare l'aria. Queste onde sonore, inaspettatamente dolci, arrivano a noi, alle nostre orecchie. E sono canti di uccelli, ronzii di piccole ali. Poi i profumi che la ripresa della temperatura accende, a volte in modo improvviso e sorprendente. Tutto adesso suona e odora.

Un risveglio vibrazionale ed etereo che parla, all'uomo che sa ascoltare, da sempre. Ma è sui ronzii che vorrei attivare i vostri sensi, in particolare su quelli con vocalità baritonali, come una ricerca scoprì anni fa, che caratterizzano i primi voli delle api, prodromo di futuri mieli in arrivo.
Dopo l'inverno passato in glomere (http://it.wikipedia.org/wiki/Glomere) a scaldare la regina e se stesse, ora, i questi giorni, nelle zone climatiche più favorevoli, che per l'Italia sono il sud e le isole, iniziano i primi voli fuori dalle arnie.

Quando infatti la temperatura esterna supera i 12-14 gradi, nelle ore calde della giornata, le api, sensibilissime alle variazioni termiche, sentono che il clima ricomincia ad essere loro favorevole ed escono, volano. Primi voli di ricognizione, primi voli fatti da api Matusalemme, le più vecchie in assoluto nella genealogia di questo insetto. Infatti le api operaie volanti primaverili sono api che hanno già qualche mese di vita e che avevano effettuato gli ultimi voli di bottinatura autunnali. Hanno superato un inverno di clausura producendo calore con i movimenti dell'addome, mangiando e consumando la riserva di mieli accumulati nei favi. I muscoli del volo, dopo mesi di glomere, sono un po' giù di tono. I primi voli sono in genere brevi, di allenamento e come verifica delle prime fonti nettarifere eventualmente già disponibili, una rimappatura poi di vecchi percorsi già memorizzati negli ultimi giorni lavorativi dell'anno precedente diventa indispensabile per passare le informazioni di volo alle api novizie e in arrivo, impegnate nella ripresa primaverile in attività che per ora si limitano ai compiti del militare semplice, ramazza e guardia. La 'fabbrica del miele' e della vita è impaziente di riprendere l'incessante produzione, senza sosta, senza tregua, senza riposo.

La primavera, per la società ronzante, è anche però un periodo di valutazione, di conferme o smentite, rispetto al potere, il potere della regina. Una valutazione che viene fatta dalla operaie, in questa 'monarchia democratica', api operaie che 'misurano', soppesano attentamente e costantemente il potere feromonale della madre di tutte loro, l'ape regina. Questo potere può essere ancora assoluto e non in discussione, ma potrebbe anche dar segni di cedimento, di potenza riproduttiva che viene meno. Ecco che allora, proprio mentre sbocciano i primi fiori che lanciano segnali e colori di riproposta di buoni nettari pronti all'uso, può scatenarsi nell'arnia una crisi di governo. La regina, se ha perso potere vitale, si deve rassegnare e preparare. Per lei sarà l'esilio dalla sua reggia di legno, le operaie addette alle larve ed all'accudimento della stessa regina, o almeno una gran parte di esse, 'sentono' che la seduzione della sovrana sta venendo meno, e in un mondo dove la fertilità e la procreazione sono la legge inappellabile, inizia la lotta per la successione. Ma di questo, a questo argomento,vorrei dedicare uno scritto malinconico e tenero, specifico, e vi rimando ad una prossima lettura.
Vorrei chiudere questa giornata di primi voli ricordando anche i primi mieli che questi primi voli contribuiranno a creare. Sono i millefiori primaverili, saranno poi a breve tarassaco e acacia.
(per saperne di più http://www.mieliditalia.it/m-tarassaco.htm e anche http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/miele-e-vari-prodotti-di-origine-animale/miele-di-marasca-del-carso).

Poco prima le marasche del Carso, magari, e via via tutti i mieli da fiori di frutti, alberi che all'ape demandano e affidano tutta la loro potenza sessuale e quindi la loro vita. In primavera tutto questo lavorio succede intorno a noi. Quando sarete in un prato, in un bosco, in una radura, prestate attenzione ai suoni ed ai profumi, siate api impazienti.
primi sui motori con e-max.it
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