A distanza di poco tempo, mi trovo di nuovo a parlare di Oltrepò Pavese.
Tanti mi penseranno matto, io invece che stimo questo territorio per le sue potenzialità ed ho avuto la fortuna di conoscere anche persone serie, voglio raccontarvele, visto anche che tanti da quelle parti preferiscono non vedere.
A poche centinaia di metri dal centro di Montù Beccaria (PV), in frazione Crosia, troviamo Marco Vercesi, simpatico ed umile 'uomo del territorio', che da anni produce controcorrente per cercare di esprimere al meglio le potenzialità dei suoi quattro ettari di vigna.
La produzione è fortemente mirata al rispetto per ambiente e territorio ma certificazione per ora, Marco, non ne vuole. Lui sa quel che fa ed è pronto a dimostrarlo con i suoi prodotti.
Perfezionista e ricercatore, vede alcuni suoi vini come veri e propri figli, da proteggere e curare con l'arte e il TEMPO, elemento di spicco nella sua filosofia.
Devo dire che i suoi prodotti hanno un ottima capacità d'evoluzione quasi come dimostrazione dello stato sanitario delle uve e delle lavorazioni non stressanti.
Ho avuto modo e piacere di bere un suo San Donè (Chardonnay in purezza) del 1998, lo scorso aprile, ed era ancora un bella bevuta.
Ora la ricerca su questo prodotto si è ancor più evoluta, tanto da dare al vino un frutto elegante e pieno, una rotondità ben bilanciata ed una bocca estremamente gradevole.
Un giorno, durante una visita alla cantina, gli ho sentito dire che 'La terra di Montù fa il vino amaro'. Devo confermare questa particolarità perché la si trova spesso nelle sue creazioni sottoforma di
retrogusto amarognolo che caratterizza il finale.
La produzione è varia e non uguale tutti gli anni. Si va da vini di pronta beva tipici del territorio come barbera e bonarda a vini altrettanto giovani come lo Charm, ottimo bianco da 'tutto abbinamento' fatto con uve chardonnay, muller thurgau e riesling che bevuto a qualche mese dall'imbottigliamento sprigiona buoni profumi e una grande bevibilità. Un vino per tutti, mica quello della pubblicità! Come anche il Donnay (chardonnay) neo-nato su idea di Simona, la moglie di Marco. Passando alle riserve troviamo il già citato San Donè (dallo scorso settembre è in commercio il '09) come detto prima è un vino che affina (circa 9 mesi in barrique di 2 e 3 passaggio) ed evolve per lungo tempo, che si può bere in più 'tempi'.
Per quanto riguarda i rossi, troviamo il Buttafuoco Storico Vigna Borlano (da uve Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto), CRU posto nella zona sud ed argillosa delle vigne storiche (il '07 è ancora in botte e probabilmente, se prosegue tutto nel migliore dei modi, ne uscirà un'eccellenza) che tendenzialmente dona alcolicità e corpo ai questi prodotti. Il Ciribider, altro vino di lunga attesa, da tenere sott' occhio nell' evoluzione per goderlo al meglio nonché 'figlio' dello Storico, essendo prodotto nelle annate dove quest'ultimo non viene fatto. Ma non per questo da screditare.
Arriviamo al Re di Bric, da uve Croatina per l' 80% e Merlot per la rimanenza. Vino dal frutto intenso e potente, uno dei 'giochi'per eccellenza di Marco.
Passiamo poi ad altre particolarità come Rubinio (Croatina, Barbera e Uva Rara del vigneto Cà di Valle), intrigante vino da fine pasto e Trama, particolare passito da uve Traminer.
Una produzione anomala per il mercato standardizzato, un vignaiolo anomalo per quella viticoltura che vuole troppo spesso tutto e subito.
Un viaggio nella storicità del territorio unito al rispetto dell'innovazione.
x5