Archivio Storico 2011-2017

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Apulia Wine Identity 2011

12 Dicembre 2011
Il Concorso che ha visto in campo il Nero di Troia, il Primitivo e il Negroamaro.
Questo non limita la possibilità di raccontarvi anche della tenacia dei produttori, della cucina pugliese, e delle bellezze che ho trovato nelle città visitate come Brindisi, o Trani ma anche Barletta, città che ancora ci raccontano di tempi gloriosi che videro il poeta Virgilio proprio a Brindisi in un palazzo di fronte al porto. Ricchezza, di percorsi romani, di strade e terme venute alla luce duranti gli ultimi scavi.
E' stata sicuramente una delle eno-escursioni più curate, questa in terra di Puglia e davvero voglio complimentarmi con l'organizzazione 'Gran Via' e tutto lo staff, oltre al Consorzio Puglia Best Wine di cui Luigi Rubino ne è il Presidente, per aver creato un importante appuntamento denominato APULIA WINE IDENTITY.
Tutto intorno vini, giornalisti italiani ed internazionali ed un partner tecnico come il Gambero Rosso nella persona di Marco Sabellico. Durante il concorso abbiamo avuto la possibilità di esprimere il giudizio sull'annata 2010 En Primeur di questi tre grandi vitigni. Accanto 5 differenti eno-tour in 5 zone storiche della viticoltura Pugliese, per dare la più ampia panoramica ai giornalisti intervenuti, come Giuseppe Casagrande, Paolo Ianna, Roberto Gatti ed il sottoscritto, ma anche Tim Atkin, o Vasily Raskov firma di Simple Wine News, una della riviste enogastronomiche più titolate in Russia ma anche dall'India, come Subhas Arora autentica istituzione tra i giornalisti enologici a Nuova Deli.
Ma parliamo dei vini diciamo subito che domenica alla conclusione del Concorso il Primitivo ha visto la preferenza dei molti anche se proprio appena sotto c'era il Nero di Troia ed al gradino accanto il Negroamaro.
Il Primitivo, vino precoce, perché matura presto. Nel 1967 si scopre che il Primitivo ha un fratello gemello in America, chiamato Zinfandel, nella zona di Santa Cruz. Il vitigno non è stato portato dai greci come si presumeva ma proviene dalla regione del Danubio o da quella del Reno. Le zone migliori di coltivazione del Primitivo sono:
Gioia del Colle, nella Murgia a 350/400 metri SLM poi Taranto nella Manduria e nella zona dello Ionio e il Salento, anche qui a pochi metri dal mare, proprio nel Salento i venti e le terre rosse, danno un'ottima vitalità al Primitivo.
Si diceva terre rosse, o sabbiose, calcare, che danno struttura, eleganza e finezza oltre al fatto che il mare regala una grande escursione termica, quindi giornate calde e notti fresche. Quando si parla di Primitivo si parla di maturazione anticipata, un vitigno che resiste al caldo, uve che danno molto colore, con tannini morbidi e mai aggressivi, per ottenere rossi secchi e vini dolci, da uve in leggera sovra-maturazione, il Primitivo è un vino immediato, dove primeggiano frutti rossi, Mirtillo Ciliegia Mora, e poi Tabacco e Liquirizia. E' stata introdotta la barrique leggera, perché il Primitivo ha di suo tannini piacevoli, e poi ci sono i diversi stili, dove i tradizionalisti dicono no a barrique e si a botti grandi. C'è anche da dire che spesso le vigne hanno più di 40 anni e che il vino, anche se con un volume alcolemico tra i 14 e i 17 gradi, è sempre equilibrato. Qui voglio mettere in evidenza alcune cantine che mi hanno sorpreso per la qualità di loro vini come 'Il Sonetto' creato da Leonardo Pinto l'enologo, per il Consorzio Produttori Vini di Manduria, oppure l'incontro con il vino di Gianfranco Fino, l'ES 2009 che sta facendo incetta di premi e medaglie sulle guide italiane di settore, e già che ci sono saluto anche Simona, la moglie che insieme a Gianfranco è l'altra metà dell'ES 2009, insieme anche per portare avanti un progetto dove viene lasciata da parte la chimica per proseguire in un percorso di uve trattate biologicamente.
Il Nero di Troia, vitigno in evoluzione costante, ha dei sinonimi come Somarello e ancora Uva di Barletta, è un vitigno longevo, le sue aree di produzione sono San Severo, Cerignola e Barletta ma anche zone a nord di Bari. Pensando a come è stato dato il nome a questo vitigno, preferiamo ricordare la leggenda in cui i Greci portarono le Barbatelle in Puglia e li si svilupparono benissimo...Le condizioni climatiche sono ottimali in queste zone per i vitigni a bacca rossa e proprio il Nero Di Troia da vita a vini complessi con una buona acidità ma non troppo sottolineata, importante ad esempio il Puer Apulie, il Figlio della Puglia, dell'Azienda Rivera nell'occasione abbiamo degustato il 2007 o ancora il Rascitano Nero di Troia, vino complesso e piacevole nella sua armonia. Abbiamo degustato anche il Terranera Riserva 2006 rappresentativo della zona centro nord della Puglia senza dimenticarci del Vigna Pedale 2008 di Torrevento, a Castel del Monte un vino caldo, morbido ma soprattutto elegante.
Apulia Wine Identity, per scoprire le eccellenze di Puglia e negli occhi il ricordo del colore rosso intenso dei vini degustati come il Negromaro, storico vitigno Pugliese utilizzato in purezza, ma anche per i blend impetuosi che abbiamo trovato in degustazione. Sicuramente il vino che ho preferito per la sua eleganza e morbidezza, in quei vini, affinati in botti grandi con un passaggio leggero in barrique.

Il Negroamaro famoso anche per dare eccezionali rosati per cui la Puglia è sicuramente conosciuta, vini floreali e fruttati, eleganti e freschi, in bocca si distinguono per la persistenza e la delicata sapidità, di sicuro più immediati come è nella natura dei rosati.
Durante le degustazioni abbiamo trovato in purezza il Nagroamaro dell'Azienda Vallone, il Graticciaia 2006 proprio Donato Lazzari ci ha lascito con la bocca spalancata descrivendoci il suo vino, e le parole non bastavano per raccontare della sua grandezza, un vino polposo, che ci raccontava dell'uva magnifica di questo Negroamaro. Ma sicuramente un altro Negroamaro che ci ha lasciati un piacevole ricordo è stato quello dell'Azienda Candido a San Donaci, ci raccontava Alessandro Candido di un vino 50% Negroamaro e 50% Primitivo del Salento, il Cassiorione 2006 un'esplosione di sensazioni, per un vino di 14° con una permanenza in barrique di 8 mesi ed un numero limitato di bottiglie soltanto 10.500. Qui dobbiamo ringraziare anche Francesca Mancarella per la professionalità con cui ha presentato i vini dell'Azienda tra cui ricordo 'I Satiri' un altro Negroamaro in purezza.
Archiviamo questa prima edizione di Apulia Wine Identity con un segno positivo per l'impegno che ha coinvolto i produttori e per la qualità raggiunta dai loro vini, sottolineando la professionalità di persone come Andrea Terenghi e Ferdinando Calaciura che insieme a tutti i loro collaboratori possono essere sicuri dell'ottima riuscita della manifestazione. A mia volta ringrazio tutti gli amici produttori, con gli occhi di chi per la prima volta scopriva un territorio speciale in ogni sua forma.
Alla prossima e come sempre... In Alto i Calici !!!
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