“Antonella e Mariella carissime,
il vostro libro mi ha fatto un pochino vergognare, perché mi ha fatto capire quanto poco o nulla sapessi di un frutto prezioso come la castagna. Sapevo solo di preferire le caldarroste alle castagne bollite e talvolta ho gustato il castagnaccio. Tutto qui (…)”.
Con una prefazione di Andrea Camilleri inizia questo prezioso viaggio nel mondo della castagna, un tour gastronomico ed emozionale alla scoperta della castagna, “il frutto più conosciuto del bosco che ha rappresentato, fin quasi ai nostri giorni, la principale ricchezza per contadini, pastori e quanti abitavano nelle zone di montagna”.
Frutto emblema e rappresentativo della montagna, non c’è angolo del nostro territorio appenninico ove non si sia sviluppata nel corso dei secoli, una vera e propria civiltà della castagna, frutto attorno al quale ruotava la vita socio - economica, agricolo - rurale e antropologico-culturale di molte popolazioni montane. In essa varie comunità – dalla Campania al Piemonte – riconoscono il loro prezioso valore di civiltà contadina.
Per molti anni considerate il cibo della gente povera, la produzione delle castagne – anche a causa di una riduzione delle aree boschive per far posto ad aree coltivabili – ha subito una flessione ed è stata oggetto di scarso interesse.Oggi assistiamo a un rinnovato interesse da parte dei consumatori verso le castagne. Un atteggiamento di rivalutazione delle tradizioni culinarie, delle proprietà nutritive attribuite a questi frutti e alla crescente ricerca di prodotti associati a genuinità e naturalezza è il tratto che contraddistingue la narrazione di Mariella Groppi e Antonella Sabatini.
“Il riccio d’oro” è un prezioso spunto per riconoscere l’importanza della castagna nella cultura e nella tradizione locale, per conoscere più da vicino la cultura rurale appenninica. È molto più di un ricettario, è un viaggio nella memoria e nella tradizione del prodotto simbolo dell’autunno, prodotto che ha fatto la storia e l’economia di secoli; incredibilmente versatile in cucina perché utilizzabile in una miriade di modi, per preparare dolci, ma anche paste, zuppe, pane, polenta, biscotti. La castagna è infatti abbinabile con carni di maiale, cinghiale e manzo, con marmellate e verdure e possono essere consumate fresche o secche.
Da alimento povero e di sussistenza ad alimento di cui oggi sono apprezzate le grandi proprietà nutritive e salutistiche (rappresenta una grande riserva di lipidi ed è ricca in minerali essenziali e amido), la castagna di Mariella Groppi e Antonella Sabatini, tra memoria, storia, cultura e arte culinaria, ha una forte carica simbolica e un retroterra culturale profondo, tradizione nella quale molte comunità locali possono, tra l’altro, trovare innovative forme imprenditoriali a forte vocazione territorialein grado di creare sviluppo attraverso un indotto fondamentale per la sopravvivenza delle comunità locali, legato agli eventi enogastronomici e al culinarytourism, trend in forte crescita e dalle notevoli potenzialità per il suo rappresentare, per i turisti, un’esperienza unica e memorabile, fatta di cibo e vino eccellente, di tipicità alimentari uniche e genuine.
Mariella Groppi
Antonella Sabatini
Il riccio d’oro
Con una lettera di Andrea Camilleri
2014, Stampa Alternativa, ISBN 978-88-6222-432-1