Chi non bada a ciò che mangia difficilmente ha qualcosa da raccontare.
Samuel Jhonson
Ho già avuto modo di leggere e apprezzare i libri di cucina di Letizia Nucciotti, e la lettura di “L’antichef” è la conferma di uno stile di scrittura semplice ma non banale, elegante ma leggero.
Con L’antichefl’autrice entra nel novero degli autori più rappresentativi della scrittura gastronomica. I suoi testi rivelano un’intelaiatura ricca e complessa che non ha esitato a ricorrere, con raffinatezza, a immagini di memoria, a ricordi musicali che solo coperchi, pentole, piatti, bicchieri e mestoli possono rievocare.
Con una scrittura tenera, ma a volte anche ironica, Letizia Nucciotti ci presenta 500 ricette raccontate, e con esse ci racconta la civiltà contadina. C’è spazio per tutti i sapori, per tutti gli alimenti della dieta mediterranea: si va dai sughi di base (l’agliata, il sugo di pomodoro) ai risotti al radicchio rosso o alla zucca gialla; si prosegue con i secondi piatti e dunque con le polpettine o con la frittata al forno ripiena di mozzarella o ancora con il pollo al sale grosso e poi ancora i contorni, i dolci, le conserve.
Ogni ricetta è un racconto che con singolare forza espressiva fa rivivere gli ambienti, le storie e i personaggi della civiltà contadina: nonne e zie (vere e non inventate) sono le nostre eroine icone, di questa realtà passata della nostra Italia. Sono donne sospese ma in equilibrio tra la memoria e il futuro, che rivivono attraverso queste bellissime pagine.
Letizia Nucciotti
L’antichef
Dalla tavola alla favola
500 ricette raccontate
Edizioni Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri
x5
L’antichef di Letizia Nucciotti
il racconto del cibo come racconto di vita
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