Come mai certi individui non riescono a perdere peso con nessun giusto regime alimentare? E' questione di metabolismo pigro o c'è un altro fattore nascosto dietro la tendenza ad ingrassare?
Proprio da queste domande è nata una ricerca i cui esiti sono stati divulgati a Roma durante il 25° Congresso della Società italiana per lo studio dell'arteriosclerosi (Sisa) tenuto dal 30 Novembre al 3 Dicembre scorso.
Una delle scoperte più interessanti che sono emerse durante il congresso riguarda proprio il fallimento in cui ripetutamente alcune persone incappano quando seguono una dieta.
Gli studiosi hanno scoperto che alla nascita ognuno di noi eredita dalla propria madre circa 1,4 milioni di miliardi di microbi intestinali di 1100 specie diverse. Tra queste specie ne possiamo trovare di 'buone' o di 'cattive' che possono o meno aiutare e proteggere il nostro organismo. Purtroppo è solo questione di fortuna averne in maggior parte di un tipo piuttosto che dell'altro.
Anche la quantità di germi presenti nell'intestino determina l'assorbimento delle calorie. Chi ne ha di più assorbirà più cibo e automaticamente ingrasserà, a prescindere da diete e alimentazione regolare.
Andrea Mezzetti, presidente della Società italiana per lo studio dell'arteriosclerosi, afferma che: 'Ciascuno di noi ha dunque una mappatura genetica intestinale che, se opportunamente esaminata, può dirci con quale probabilità il soggetto potrà diventare obeso'. Infatti, 'i bambini portatori di un microbioma obesogeno nei primi anni di vita hanno una più elevata probabilità di diventare adulti obesi'.
Sicuramente queste nuove importanti informazioni porteranno ad uno studio più approfondito in questo campo e chissà che non si possa un giorno trovare un modo per eliminare i microbi cattivi sviluppando i buoni.
Magari un giorno si troverà anche un modo per non incolpare sempre queste povere mamme. Chissà, gli scienziati potrebbero accusare qualcun altro...la suocera per esempio!
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La dieta non funziona? È colpa della mamma
Alla ricerca delle cause biologiche dell'obesità
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Il cibo in testa