Archivio Storico 2011-2017

x5

Il pane nella storia dell'uomo

26 Ottobre 2011
un profumo, un ricordo, un'emozione
La storia mi affascina da sempre. Studiare come l'uomo si è evoluto da semplice animale a ciò che è oggi è qualcosa che mi riempie di stupore e di orgoglio per ogni colpo di genio, ogni invenzione e ogni scoperta fatta.
Mi immagino, quando assaggio un cibo nuovo, chi è stato il primo uomo, nell'antichità, che ha assaggiato o sperimentato quel nuovo sapore. Mi chiedo ad esempio: quanti sacrifici ci sono voluti per imparare a distinguere un fungo commestibile da uno mortale? Chi è stato il primo a capire come produrre il formaggio da latte e caglio? Quante persone hanno dato la vita prima di imparare a conservare nel modo giusto i cibi evitando batteri pericolosissimi come il botulino? Credo davvero tante persone e in tutti i luoghi del nostro pianeta.
Il pane è nato con noi. I primi uomini, anche senza l'aiuto prezioso del fuoco, provarono semplicemente a schiacciare con i sassi alcuni piccoli granelli di cereali impastandoli con acqua. Mangiavano questo primitivo pane con la carne degli animali cacciati. Ovviamente tutto il pasto era crudo, ma indubbiamente sostanzioso.
Cinquemila anni fa nasce l'agricoltura. Si selezionano così le sementi e si produce il necessario per i villaggi, senza dover girovagare per trovare le verdure selvatiche.
Parallelamente sono nate tecniche sempre più ingegnose per macinare i cereali e per cuocerli.
Il primo pane è stato sicuramente cotto su pietre roventi, ma da lì in poi i metodi di cottura si sono specializzati fino ad arrivare ai forni.
Gli antichi egizi mangiavano pane lievitato. E chi ha avuto l'idea di mettere il lievito nell'impasto? Probabilmente una schiava che rovesciò della birra sulla farina e continuò a panificare cercando di non essere sgridata.
I greci a loro volta diventarono esperti di pane. Acquistavano i cereali nelle terre affacciate sul Mediterraneo e diventarono ottimi fornai, cominciando a produrre il pane di notte per poterlo offrire ai clienti fresco al mattino. Una tradizione che perdura tutt'oggi.
Gli antichi romani erano grandi stimatori di pane. Lo mangiavano a tutti i pasti e, anche se da principio il loro era solo prodotto dal farro, con gli insegnamenti degli schiavi greci divenne presto un pane bianco lievitato. Vennero in seguito prodotti diversi tipi di pani e focacce con aggiunte di ingredienti vari quali erbe, latte, miele, burro, olio.
Nel Medioevo nascono i mulini ad acqua e, Francia in testa, la produzione di farina diventa imponente. Il mugnaio e il fornaio erano due figure importanti nel villaggio. Dovevano fare una dura gavetta per imparare il mestiere e dovevano prestare giuramento di onestà: la farina macinata doveva essere nella giusta quantità e il pane cotto a dovere. Se il pane non era di qualità il fornaio era tenuto a rifare l'infornata per risarcire i clienti.
In Inghilterra, nel 1200 nasce il primo marchio di fabbrica proprio ad opera dei fornai. Ogni forno aveva il suo...e guai a copiarne la ricetta!
Pensare che questo meraviglioso mestiere oggi viene considerato troppo duro dalle nuove generazioni. Mancano panettieri e la produzione industriale andrà purtroppo a sostituire quella artigianale. Lavorare di notte per poter offrire il pane fresco alla mattina è una tradizione che ha origini lontane nel tempo. Speriamo che la pigrizia dei giorni nostri non faccia sparire questa meravigliosa consuetudine. Non potrei vivere senza quel profumo invitante che si sprigiona dal negozio del fornaio sotto casa ogni giorno.
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it