Mi sono sempre chiesta da dove arrivasse il nome così strano del topinambur. Sono andata alla ricerca delle sue origini e ho finalmente scoperto che trae nome da una tribù brasiliana che, erroneamente, si supponeva avesse “scoperto” e degustato per prima questo prelibato tubero. La verità è che questa delizia è un parente stretto del girasole e arriva dal Canada.
Fu importato nel Vecchio Continente dopo la scoperta dell’America e si utilizza da allora. La sua fama è stata però, nel corso dei secoli, oscurata dalla patata, di cui ricorda forma e in parte sapore, che lo ha soppiantato nei piatti di noi italiani.
Pensare che questo gibboso tubero ha caratteristiche tali che dovrebbe essere preferito senza ombra di dubbio alle cugine patate.
Tanto per cominciare è un alimento ricco di inulina, un carboidrato complesso formato da catene molecolari di fruttosio, che da solo varrebbe la fortuna del topinambur. L’inulina infatti è un prezioso alleato contro il diabete e il colesterolo, in quanto abbassa notevolmente la capacità intestinale di assorbire zuccheri e grassi. Aiuta inoltre la digestione, riduce la produzione di gas da parte dell’intestino e ne riequilibra la flora batterica.
Oltre alla preziosa inulina, il topinambur offre dosi notevoli di vitamina A (ottima per migliorare la vista) e di vitamine B e H (per ridonare energia e vigore anche ai fisici anziani o debilitati, per chi è sotto stress o chi è anemico). Ha proprietà galattogene (aiuta nella produzione di latte materno), diuretiche e antireumatiche. E’ privo di glutine e quindi adattissimo ad una dieta per celiaci. Si aggiunga anche l’apporto dell’arginina, che aiuta la cicatrizzazione delle ferite ed ha un’azione benefica per il fegato e potrete immaginare quanto questo poco conosciuto ortaggio sia da riportare presto sulle nostre tavole.
Anche per chi vuole perdere peso il topinambur è un ottimo alleato. L’inulina, se assunta con una buona quantità di acqua, sazia molto e a lungo. Una buona notizia quindi per coloro che soffrono di fame nervosa e che non sanno resistere a sgranocchiare sempre qualcosa.
Il topinambur si può cuocere esattamente come una patata, ma è possibile mangiarlo anche crudo, in insalata o, come fanno i piemontesi, con una buona “bagna caoda” (ma qui non garantisco un’associata perdita di peso…).
Con il nome ufficiale di Helianthustuberosus, potrete trovare il topinambur anche sotto il nome di pera di terra, tartufo di canna, patata del Canadà, patata selvatica, girasole tuberoso, carciofo del Canadà, tartufola bastarda, fior di sole, carciofo di Gerusalemme, rapa tedesca.
E’ una pianta praticamente infestante, potete quindi tranquillamente provare a coltivarla nel vostro orto e godere così anche dei suoi meravigliosi fiori gialli.
I saporiti tuberi in negozio non li troverete che a fine estate e fino all’inizio di marzo, ma vista la primavera “autunnale” che abbiamo avuto, chissà che non ci aspetti un’estate invernale. Preparate le sciarpe!
Per la foto si ringrazia http://jardinage.provence.free.fr/topinambour.htm
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Topinambur monAmour
Le virtù del tubero un po’ patata e un po’ girasole
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Il cibo in testa