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Il Piacere della Tavola

24 Maggio 2013
realtà sempre diversa, sempre in divenire (Luigi Veronelli)
Tutte le volte che ci si siede a tavola si commettono gesti semplici, ripetitivi che rievocano sensazioni, idee, valori, emozioni. Un’analisi dei nostri bisogni, compreso quello di mangiare, alimentarsi o nutrirsi utilizzando la Teoria dei Bisogni di Maslow.

Pensiamo che mangiare sia un gesto banale oppure convenzionale e, ancor peggio, ordinario o monotono. Sbagliamo, e vediamo perchè.

Quando ero una giovane studiosa di economia mi sono imbattuta in una teoria molto affascinante dello psicologo statunitense Abraham Maslow che ideò, nel 1954, la "Hierarchy of Needs" (Gerarchia dei Bisogni) che divulgò nel libro Motivation and Personality.

La scala di bisogni di Maslow distingue cinque differenti livelli di bisogni, dai più elementari, ma non per questo banali, (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (sociali). L'essere umano trova realizzazione passando nei vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo.
I livelli di bisogno si possono riassumere facilmente in una piramide la cui base è rappresentata dal primo punto dell’elenco:

• Bisogni fisiologici (respirare, dormire, alimentarsi, fare sesso, ecc.)
• Bisogni di sicurezza e protezione
• Bisogni di appartenenza
• Bisogni di stima
• Bisogni di autorealizzazione

Secondo il mio punto di vista, nel periodo storico in cui viviamo, le dimensioni successive alla prima dipendono in maniera sostanziale dalla prima. Mi spiego meglio: oggi più che in epoche passate abbiamo bisogno di sviluppare al meglio e di soddisfare al meglio la base dei bisogni che Maslow definisce elementari, e questo proprio a causa della frenesia della vita, del caos delle relazioni, dell’instabilità dei rapporti sociali e professionali.

Il cibo e la sua conoscenza e il piacere della tavola aiutano ad arrivare a soddisfare al meglio lo stadio dei bisogni successivi. Il cibo di qualità ci fa sentire appagati, ci gratifica, ci dà senso di sicurezza e protezione, appaga, quasi da solo e in parte, gli stadi successivi.

Diventa quindi fondamentale appagare, e farlo nel migliore dei modi, alcuni bisogni quali, ad esempio, mangiare. Il Piacere della tavola, come enunciava Luigi Veronelli, è una realtà sempre diversa e sempre in divenire. Proprio per questo rappresenta una dimensione rilevante e strettamente connessa alle dimensioni successive di sicurezza, appartenenza, stima, successo.

Pensiamo alla tradizione, alla riscoperta dei sapori contadini perduti. La ricerca delle materie prime e delle produzioni di nicchia, il crescere, quindi, della cultura del cibo e del mangiare bene. La riscoperta di sapori passati, la volontà di comprendere cosa mangiamo e la tracciabilità degli alimenti.

Solo se comprendiamo la cultura del cibo e del buon mangiare e arriviamo a soddisfare questi bisogni elementari evoluti potremo aspirare ad appagare appieno i livelli successivi. In epoche passate il bisogno primario era nutrirsi, ora, invece, se vogliamo arrivare ad appagare anche i livelli successivi, dobbiamo necessariamente alimentarci nel migliore dei modi, pensando più a qualità che quantità. La base della piramide si allarga, diventa vitale e si può aspirare ai livelli successivi solo dopo che si è dormito bene, mangiato e bevuto bene. Dove il bene, in questo caso, significa cultura di cibo e conoscenza enogastronomica.
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