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È ora di mettersi a dieta

20 Febbraio 2013
Ritmi circadiani e cronodiete
Ognuno di noi ha un suo ritmo circadiano. Questa strana definizione indica la predisposizione del nostro organismo a funzionare in un sistema di 24 ore. Tipico esempio di ritmo circadiano è quello del sonno-veglia. Nelle 24 ore noi dobbiamo dormire circa 8 ore e vegliare per 16.

I ricercatori hanno supposto che il ritmo circadiano potesse avere un’influenza anche sul metabolismo. Da questa ipotesi è nato uno studio per determinare se mangiare a orari differenti implica una variazione dell’assimilazione del cibo nell’organismo.
E’ nata così una ricerca condotta in collaborazione dai ricercatori del Brigham and Women Hospital della TuftsUniversity e dell’Università di Murcia, in Spagna che ha confermato la rilevanza dell’ora di assunzione dei cibi.

Il campione di 420 persone sovrappeso divise tra uomini e donne in equa misura, è stato suddiviso in mangiatori “precoci” e mangiatori “tardivi” e seguito per 20 settimane.
In questo lungo periodo a tutte le persone è stata data la stessa dieta dimagrante.

I risultati hanno messo in luce la predisposizione del nostro corpo a dimagrire più facilmente e in minor tempo se i pranzi sono consumati prima delle 15.
Pranzare dopo quell’ora implica infatti una difficoltà maggiore nel seguire una dieta.

In seguito a queste rivelazioni, sono nate velocemente molte diete, dette cronodiete, basate proprio su questo principio.

La prima cronodieta la si deve a due italiani: Mauro Todisco e Paolo Marconi. Nel loro regime alimentare viene ad esempio prescritto di non mangiare carboidrati a cena, ma di limitarli alla colazione e al pranzo. A cena vengono invece consigliati pasti proteici.
La colazione va fatta entro le dieci del mattino e la cena deve essere consumata almeno due ore prima di andare a letto.
Importanti ai fini metabolici sono anche gli spuntini di metà mattina e le merende al pomeriggio, tre/quattro ore dopo il pranzo.
Tutte queste regole dovrebbero assicurare una dieta cronologicamente ben equilibrata e in linea con i nostri ritmi circadiani.

Un’ultima curiosità: il termine “circadiano” significa “intorno al giorno” (dal latino “circa diem”) ed è stato coniato da Franz Halberg.

Ad oggi molti sono gli studi rispetto a cicli più lunghi quali i ritmi circasettimanali e quelli circamensili. Attendiamo di vedere cosa ci racconteranno gli scienziati.
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