Da brava vegetariana, sono abituata ad apprezzare la soia, meraviglioso legume ricco di proteine essenziali per il benessere di un organismo come il mio che, da più di un ventennio, non mangia né carne né pesce.
La si può trovare in commercio sotto tutte le forme: fagioli, germogli, farina, latte, granulare, bistecche, salsa. Come lecitina è utilizzata abbondantemente in molti cibi e nelle diete è usata come difesa dal colesterolo.
Nata in Cina 5000 anni fa, la soia oggi è consumata e prodotta largamente in tutto il mondo.
I produttori principali sono gli Stati Uniti, seguiti da Brasile, Argentina, Cina e India.
Il Brasile, in special modo, negli ultimi anni ha sviluppato la produzione di soia a dismisura, arrivando a coprire più del 25% della produzione mondiale.
Oggi la soia è la principale fonte di esportazioni del Brasile e il maggior acquirente di questo prodotto resta la Cina.
Il bisogno di sviluppare velocemente e abbondantemente la soia, ha portato i carioca a gettarsi nel business dei prodotti OGM.
Qui arrivano quindi le notizie brutte:L’AgenciaNacional de Vigilancia Sanitaria (Anvisa) riporta che nella soia transgenica che è stata analizzata dall’ente, sono state trovate tracce di glifosato, un erbicida a largo spettro d’azione, ben superiori a quelle consentite per legge. La soia brasiliana, nella maggioranza dei casi, risulta essere dannosa per la salute.
Se non bastasse questo problema, da non sottovalutare, si sta anche registrando un “assalto” delle coltivazioni di soia alla foresta amazzonica.
Le piantagioni si estendono ai confini del polmone verde della Terra, divorando molti ettari di foresta ogni anno. Gli ecologisti sono già sul piede di guerra e stanno in tutti i modi cercando di rendere noto il problema all’opinione pubblica.
Per ora il governo brasiliano non sembra voler porre rimedio a questo problema. Per fortuna sono le singole aziende e associazioni che stanno lentamente prendendo coscienza della situazione.
Stanno così nascendo accordi tra i coltivatori del Mato Grosso per una produzione soia OGM-Free. Il progetto, molto ambizioso, è quello di portare il Brasile entro 7 anni, ad essere il maggior produttore di soia OGM-Free del mondo.
Ci auguriamo che questo avvenga e che dal Brasile, si esporti così non solo soia sana, ma anche un modello di coltura OGM-Free che si diffonda anche alle altre nazioni produttrici.
per la foto si ringrazia http://www.genitronsviluppo.com/2009/01/13/soia-ogm-sequenziamento-del-genoma-completato-nuovo-potente-impulso-al-settore-dellingegneria-genetica-biodiesel-alimentazione-mangimi-ricerca/
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Soia carioca. Non solo a Carnevale...
Incremento di OGM nelle produzioni Brasiliane
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Il cibo in testa