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I veleni sulle nostre tavole

04 Luglio 2012
Guida ai cibi con più pesticidi
Mele, sedano, peperoni, pesche, fragole, pesche noci, uva, spinaci, lattuga, cetriolo, patate, cavolo verde. Cos’hanno in comune questi vegetali? Sono tutti nella top list dei cibi con maggiori tracce di pesticidi secondo la “Shopper's Guide to Pesticides in Produce”, compilata dalla Environmental Working Group.
Questa lista, all’ottava edizione, ogni anno elenca i 45 cibi, tra frutta e verdura, più inquinati dai veleni usati in agricoltura.

La ricerca è stata effettuata su un campione davvero imponente: 60.700 pezzi. Ognuno dei vegetali è stato lavato e, quando necessario, sbucciato prima di essere sottoposto ai controlli, il tutto al fine di riprodurre le normali condizioni di uso domestico dei cibi in questione.
I dati sono riferiti agli USA. In Europa le leggi in materia di pesticidi sono molto più restrittive, fortunatamente per noi, ma non garantiscono grosse differenze dalla situazione americana.

Dalle ricerche emerge che il triste primato di più avvelenate sono proprio le mele, con buona pace di Biancaneve e della strega cattiva.
Uva e peperoni hanno il difetto di presentare il maggior numero di tracce di pesticidi diversi. Alle pesche noce va il disonore di presentare tracce nocive nel 100% dei casi analizzati.
Meno inquinati risultano essere banane, carote, piselli e generalmente i vegetali protetti da una buccia più spessa.

Se pensate che la tendenza moderna si stia orientando sempre più verso prodotti più sani, considerate che al sesto convegno sulla Fitoiatria avvenuto a Febbraio all’Istituto agrario Cerletti di Conegliano, si sono presentate ben 15 multinazionali chimico-farmaceutiche per sponsorizzare i loro nuovi pesticidi. Evidentemente quello dei veleni è un business redditizio che avrà vita piuttosto lunga.

Come fare allora per proteggersi da questo avvelenamento sistematico del nostro organismo?
La prima cosa da fare è scegliere, quando possibile, cibi organici. Quando lo fate però tenete conto di una piccola svista nella regolamentazione dei prodotti da agricoltura biologica: la legge controlla solo i prodotti irrorati sui vegetali, non il terreno in cui sono coltivati. Per assurdo a Černobyl' o a Fukushima si potrebbero coltivare prodotti considerati dalla legislazione come biologici.

In secondo luogo è buona norma lavare sempre molto bene la frutta e la verdura. Meglio ancora se all’acqua si aggiunge un po’ di bicarbonato per pulire meglio il nostro cibo.

Se poi siete ancora preoccupati per i pesticidi, ricordatevi che le verdure e la frutta con la buccia più spessa sono quelle che hanno la polpa meno contaminata.

Infine il consiglio migliore è quello di procurarvi un orticello e coltivare da soli il vostro cibo. Avrete così la certezza di mangiare sano e potrete gustare polpa e perfino buccia dei vostri ortaggi…a patto che non viviate nei pressi una centrale nucleare, ovviamente.
primi sui motori con e-max.it
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