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I Cibi dell'Amore

04 Aprile 2012
Viaggio culinario alla scoperta degli afrodisiaci
Afrodite, la Dea più bella dell'Olimpo, la più venerata (non a caso il termine 'venerare' deriva dal suo alter ego Romano), la più sensuale tra gli Dei, è quella che ha dato il suo nome, più di 5000 anni fa, a quelle sostanze considerate portatrici di passione.

Gli afrodisiaci sono da sempre fonte di speranza da una parte e scetticismo dall'altra. Si possono annoverare in questo disomogeneo gruppo, cibi, spezie, bevande, liquori, profumi ed essenze ma anche pietre e tessuti pregiati.

Già gli antichi egizi utilizzavano la pianta di lattuga per favorire l'unione e la fertilità. I greci, memori della nascita della Dea dell'Amore dalla spuma di mare, utilizzavano i frutti pescati come afrodisiaci. A questo scopo erano consumati anche tartufi, miele, cipolle e uova.
I romani, dai modi più rudi, cominciarono a considerare potenziatori della libido i genitali di particolari animali come lupi, cervi, asini e qualsiasi animale selvaggio ritenuto utile. Da ricordare che, nel nostro excursus sui popoli utilizzatori di particolari sostanze afrodisiache, ci sono da annoverare purtroppo i cinesi, che nei secoli scorsi hanno portato alla decimazione di rinoceronti (il corno era la parte utile), tigri (i testicoli) e pescecani (le pinne). Ancora oggi per un esorbitante compenso e contro ogni legge a protezione delle specie a rischio di estinzione, è possibile acquistare queste sostanze ritenute afrodisiache, da persone prive di scrupoli.

Funzionano davvero le sostanze afrodisiache? In realtà gli scienziati negano un reale effetto dei cibi in questione. Da un'indagine tra gli Italiani è però emerso che più della metà del nostro passionale popolo crede nella loro efficacia.

In molti casi, i cibi considerati afrodisiaci sono molto energetici, come il cioccolato, le ostriche o le mandorle. Molti infatti apportano sali minerali o sostanze utili per il funzionamento dell'organismo come zinco, magnesio o Omega 3.
Nel caso dell'alcool, c'è da valutare la quantità utile. A basse dosi in effetti può abbassare le nostre naturali inibizioni e renderci più 'focosi', ma appena superata la dose giusta, ha un effetto esattamente contrario, favorendo maggiormente la sonnolenza e il rallentamento motorio.

Molto utilizzate in ogni parte del mondo sono anche le spezie. Dal timo, allo zenzero, dal cardamomo ai chiodi di garofano, dallo zafferano alla noce moscata, praticamente ogni spezia, soprattutto se di sapore forte e deciso come peperoncino, rafano o senape, è considerata afrodisiaca.

C'è da dire che in campo di afrodisiaci, molto è dato da una forte componente suggestiva e quindi psicologica: mettete una bella cenetta a lume di candela, un po' di musica romantica e magari un bel mazzo di rose rosse...ed ecco che l'effetto è quasi assicurato, a prescindere che si mangino ostriche o meno.

Curioso notare che anche cipolle e aglio sono da annoverare tra i cibi che stimolano l'appetito sessuale. Enrico VIII ne era convinto. Con tutte le mogli che ha ricevuto nel suo talamo, c'è da pensare che potrebbe anche aver avuto ragione. Personalmente, uno spasimante che mi alita addosso la sua bruschetta alla toscana, non mi ispira molta passione, ma una buona fuga a gambe levate, ma si sa... questione di gusti.
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