Vinitaly 2015, il 49° Salone Internazionale del Vino e dei Distillati si è appena concluso con grandi numeri. Ben 576.000 le bottiglie stappate, 8 tonnellate di tappi di sughero, 130.000 i bicchieri utilizzati, 11.100 follower di @VinitalyTasting su Twitter, 116.000 like sulla pagina ufficiale di Vinitaly su Facebook.
Non c’è dubbio, Vinitaly è Vinitaly, una grande vetrina del business nel settore enologico che, per gli appassionati, rappresenta un’occasione speciale per viaggiare nei territori assaggiando vini. Lo confermano i numeri della viticoltura italiana elaborati dai dati di Veronafiere/Vinitaly.
Sono circa 380.000 le aziende vitivinicole italiane, 665.000 gli ettari vitati, 40 milioni gli ettolitri di vino (produzione 2014 stimata da Assoenologi; - 17% rispetto al 2013), 73 le DOCG, 332 le DOC, 118 le IGT, e infine, 10-12 miliardi di euro circa il fatturato del vino (5,1 derivanti dall’export).
Cifre che fanno girare la testa, e non per l’assaggio dei vini, ma per la grande risorsa che questo comparto rappresenta per il futuro dell’economia italiana. Le semplificazioni burocratiche e le politiche agricole per il sostegno della viticoltura sono essenziali e prioritarie. A questo proposito si auspica che il Testo Unico delle norme sul Vino, e il piano straordinario che prevede lo stanziamento di 48 milioni di euro per la tutela del made in Italy, abbia presto completa attuazione.
“Il vino nel suo complesso è un settore che vale oltre 10 miliardi di euro, dei quali più di 5,1 generati dall’export.” Ettore Riello, Presidente di Verona fiere.
E’ indispensabile investire nello sviluppo di strategie a garanzia della qualità e dell’innovazione in agricoltura, nell’enoturismo e nella giusta comunicazione per la diffusione della cultura del vino e della conoscenza dei territori e delle persone protagoniste. Tutto ciò per far si che una bottiglia di vino sappia trasmettere, oltre che piacere, emozioni, storia e territorio.
Inoltre, un pizzico di entusiasmo in più degli addetti alla ristorazione nelle proposte di produzioni meno conosciute, farebbe bene al vino, e salverebbe vitigni che fanno della viticoltura italiana una ricchezza che ci distingue nel mondo. Lo dico ovunque e lo continuerò a dire, per la passione che ho per la viticoltura e per il mondo agricolo.
Lunedi 23 Marzo ho passato a Vinitaly una giornata in compagnia di persone con la mia stessa passione per il vino. Cosa mi è piaciuto? Sicuramente incontrare produttori già conosciuti in questi ultimi anni, e conoscerne altri che andrò a trovare direttamente in vigna. Oltre a ciò, ho avuto il piacere di fare ottimi assaggi ampliando così le esperienze sensoriali che nel tempo contribuiscono a formare il ‘bagaglio’ necessario per chi vive questo settore.
Cosa non mi è piaciuto? Sicuramente il traffico e la confusione che conosce bene solo chi è stato più volte a Vinitaly, una fiera dai grandi numeri, che per quanto mi riguarda, non sostituirà mai la passione per quelli piccoli.