La Maremma (mia terra natia) terra ancora oggi tutta da scoprire, ricca di storie miti e leggende. Per chi vuole conoscere meglio questa zona di Toscana consiglio di visitare Grosseto con il Suo Duomo, i borghi medioevali dell'entroterra come i paesi costruiti nel tufo, Pitigliano Sorano e Sovana con le strade costruite dagli Etruschi, la montagna sacra ai Maremmani 'l'Amiata' con a fianco Monte Labbro ed il parco, Santa Fiora con la peschiera (da cui nasce il fiume Fiora), Roccalbegna, piccolissimo paese rimasto ancora intatto costruito ai piedi di una enorme roccia, Capalbio paese posto a guardia del confine tra Toscana e Lazio ed i borghi medioevali, Massa Marittima posta sulle colline metallifere con la cattedrale di San Cerbone, Scansano famoso per le rovine etrusche di Forteghiaccio ed il Morellino, il Castello di Montepò, maniero del 1100 oggi di proprietà della famiglia Biondi Santi e molte altri piccoli paesi che non stò a menzionare, ma ognuno ricco di storie e leggende, è terra dei Butteri circondati da miti e leggende, terra dei cavalli bradi e dei grossi 'bovi' bianchi dalle lunghe corna nonché terra di brigantaggio e tra questi spicca il nome del 'Robin Hood' di maremma, il brigante Tiburzi.
Nei giorni 21 22 e 23 maggio si è svolta a Grosseto e più precisamente alla Fiera del Madonnino a Braccagni, la 2^ edizione del MaremmawineShire, fiera dedicata interamente ai vini di Maremma. Serviva una visibilità per le aziende maremmane che, confinando con il la Docg del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano da una parte e dalla Val di Cornia e Bolgheri dall'altra, il territorio maremmano era relegato a fratello minore toscano. Questa manifestazione ha pienamente centrato un obiettivo, quello di essere un evento fieristico enologico a livello internazionale, oltre ad esperti del settore hanno partecipato giornalisti e buyer nazionali ed internazionali, hanno consentito di promuovere il territorio con le Sue capacità imprenditoriali, grazie soprattutto ad una terra in grado di regalare vini ad alto livello qualitativo.
Ricordo le tipologie presenti nella Provincia di Grosseto, la Docg del Morellino di Scansano e ben sette Doc, Ansonica Costa dell'Argentario, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Montecucco (questo in corsa per essere prossimamente la seconda Docg grossetana), Monteregio di Massa Marittima, Parrina e Sovana, inoltre vi sono due Igt, Maremma Toscana e Toscano o Toscana, per non parlare poi dei prodotti tipici. Attualmente è in discussione di creare la Doc Maremma.
La seconda edizione del Salone dei vini di Maremma si è svolta nei giorni 21 22 e 23 maggio u.s. dove hanno partecipato più di 160 aziende locali ed hanno avuto modo di compararsi con moltissimi compratori stranieri provenienti da 18 paesi (Brasile, Stati Uniti, Russia, Polonia, Hong Kong, Singapore, Cina, Lituania, Giappone, Estonia, Israele, Spagna, Svezia, Germania, Slovenia, Canada, Austria, Romania e naturalmente dall'Italia). Non da meno è stata l'organizzazione, sia dal punto grafico, l'allestimento, la ristorazione e la cura dei dettagli. Nonostante poi le temperature esterne non erano molto fresche, all'interno si potevano effettuare le degustazioni con le giuste temperature e negli spazi perfetti.
È stato anche allestito esternamente uno stand della Manifattura del Sigaro Toscano di Lucca e durante la fiera i visitatori hanno potuto vedere 'in diretta' come viene prodotto il sigaro dalle abili mani delle famose tabaccaie che vi lavorano e non sono mancate le degustazioni dei sigari in collaborazione con la tabaccheria Soldati di Grosseto.
Nella visita effettuata nel giorno di apertura del Maremmawine Shire, ho dedicato spazio anche alle degustazioni del vino e non sono mancate le novità, l'azienda MB di Marco Benvenuti situata a Magliano in Toscana ha presentato un rosato di Sangiovese ed Alicante Buscè, le uve vengono pressate ed il mosto inviato direttamente in tini di acciaio per la fermentazione, non c'è contatto tra mosto e bucce se non nel momento della pressatura. Rosato di struttura con note agrumate, fiori bianchi e buona acidità con un finale mandorlato molto piacevole; L'Azienda Poggio Mandorlo di Seggiano ha stregato con il blend di Sangiovese e Merlot 'Le Querce', vino di struttura intenso al naso con un frutto fragrante di amarena e viola, tannini ricchi, setosi ma presenti, frutto polposo per non parlare del 'Poggiomandorlo', vino di grandissimo spessore, elegante e raffinato prodotto con Cabernet Franc, Merlot e Sangiovese, un vero vino di razza con stoffa e personalità, frutti scuri ma anche more, mirtilli, cuoio tabacco e cioccolato, buona l'acidità con tannini croccanti ma presenti. Finale lunghissimo in bocca, vino sicuramente da bere tra qualche anno; per il Syrah, bello e profumatissimo lo presenta Rocca di Frassinello con un blend di Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah che, quest'ultimo presente solo per il 5 per cento, dona al vino oltre alla struttura ed alla personalità degli altri vitigni, pulitissime note aromatiche e speziate di pepe nero e bianco. Collemassari è un'altra bella realtà, stupisce con i due opposti, un bianco ed un rosso. Il bianco 'Melacce' prodotto con uve di Vermentino ha una struttura particolare tipica del terreno della zona (Montecucco), oltre alla nota di mandorlato anche profumi di pinolo, netta la mineralità che ricorda la pirite, in bocca in vino è acido con frutti bianchi, finale mandorlato tipico del vitigno con un finale lungo e pulito.
Per il rosso 'L'Ombrone' da uve Sangiovese, al naso frutto rosso e viola ma anche cioccolato, pepe bianco e vaniglia, in bocca è fresco, tannino ben presente ma rotondo e nel finale rimane un buon frutto lungo pulito e persistente. La Parrina, storica azienda dell'omonima Doc, produce bianchi veramente ricchi di nota. Nel Parrina Bianco prodotto con Trebbiano, Chardonnay e Sauvignon Blanc al naso si trovano piacevolissime note di biancospino nespola e una discreta mineralità, in bocca è molto fresco con fiori bianchi e sapido; l'Ansonica regala un bouquet di frutta esotica acacia ed erbe aromatiche e ricca mineralità, in bocca è fruttato, sapido ricco di fiori bianchi; il Poggio della Fata da uve di Sauvignon Blanc e Vermentino ha un fruttato elegante che ricorda gli agrumi, frutti tropicali, foglia di pomodoro, pesca bianca e mineralità, in bocca fresco con una discreta nota alcolica. Il Vermentino ricorda molto la mela, pesca e note agrumate, in bocca frutta esotica una bella nota alcolica e una sapidità molto particolare.
L'azienda Poggio al Gello di Paganico mi ha stupito con un vitigno autoctono, il Pugnitello. In blend con un piccola percentuale di Petit Verdot si presenta di un rosso rubino intenso, profumi netti di mora e prugna ed una leggera nota minerale, in bocca è presente un tannino croccante e la nota alcolica leggermente coperta dalla freschezza, lungo nel finale molto pulito che richiama i frutti rossi; naturalmente non potevo non andare a trovare l'azienda Le Pupille di Elisabetta Geppetti che situata nelle piagge del Majano sulla strada Scansanese conferma la tradizionalità, la freschezza e le potenzialità che questa cantina mette nel produrre vini, la struttura presente nei due cru rossi sono da vini di razza, vini che soprattutto nel Saffredi, sono da acquistare e dimenticare in cantina per aprirli in occasioni speciali, menzione particolare va a Solalto, io lo chiamo il Sauternes di Maremma, prodotto con uve di Traminer, Sauvignon Blanc e Semillon è un vino dolce complesso che regala a chi lo degusta, una struttura ed una PAI molto pronunciata e sapida. Una menzione va all'Azienda Fortediga di Massa Marittima che quest'anno ha presentato un vino da vendemmia tardiva di Traminer in purezza annata 2007. Vino molto interessante per la lunga nota aromatica che sviluppa in bocca (PAI) e le note olfattive molto pulite. Quest'ultima azienda che, produce anche vini rossi da uve internazionali e Syrah, stà lentamente ma progressivamente evolvendo, sicuramente da tenere in evidenza.
x5