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LA NOTTE DEGLI CHEF: caciara all'italiana in TV

17 Giugno 2011
Esposito, Oldani e Pierangelini nel reality-talk di canale 5. Ah... ci sono anche dei cuochi in gara!
Diciamolo subito: [b]Signorini[/b] se la cava bene come conduttore e riesce a tenere le redini per far sì che il programma non risulti mai noioso. Non è originalissimo ma nemmeno banale, tutto sommato promosso.
Ma è la formula del programma che mi lascia perplesso. Un mix di Isola dei famosi - Top Chef - Ballando con le Stelle - X-Factor, sul tipico stile di talkshow all'italiana un po' caciarone. Il tutto condito da tante chiacchiere, troppe, tali da far passare in secondo piano il fatto tecnico della cucina. Troppo poco tempo dedicato alla preparazione, agli ingredienti, alle immagini sui tegami. Basti pensare che su oltre due ore di trasmissione, le tre prove di cucina duravano rispettivamente 15, 15 e 10 minuti, per primo, secondo e dessert.
I [b]cuochi (sconosciuti)[/b] che partecipano al contest in pratica sono in secondo piano rispetto al contorno (è il caso di dirlo).
Chissà gli stranieri cosa penseranno della terra culinaria italica quando vedranno, nella versione tradotta, quei cuochini pasticcioni che ne indovinano una su tre, sempre ripresi dal dio-chef-stellato che pare faccia parte della giuria anziché della squadra in gara.
C'era la possibilità di portare la vera cucina in prima serata, ma si è ripiegato sul varietà. Occasione persa.

[b]La formula[/b].
Tre le squadre, in ognuna vi sono un cuoco in gara, uno chef famoso che dirige e sceglie i piatti, un personaggio dello sport o dello spettacolo: in pratica è molto più preziosa la confezione del contenuto del pacco. Sarebbero bastati gli chef famosi affiancati ai concorrenti, senza bisogno dell'ospite-personaggio.

[b]I Top Chef[/b].
I tre top sono [b]Gennaro Esposito[/b] del ristorante Torre del Saracino a Napoli; [b]Davide Oldani[/b] del famoso D'O di Milano e noto per la sua cucina pop, [b]Fulvio Pierangelini[/b] ex gloria pluripremiata fondatore del famoso ristorante Gambero Rosso.
Devo dire che qui è stata fatta una scelta territoriale abbastanza politica: nord, centro e sud. Il cuoco [b]milanese[/b] fighetto e creativo. Il [b]toscanaccio[/b] bonaccione e poeta. Il [b]napoletano[/b] tradizionalista (un po' troppo serio però).
Esposito risulta molto professionale, vestito da cuoco, sempre serio. Anche nei back-stage si nota la sua professionalità, riprende i cuochi in cucina solo per fatti tecnici.
Oldani, nei filmati in cucina, gioca a fare Gordon Ramsey, alzando anche la voce ma è poco credibile, non ha la sua grinta. Pierangelini invece è filosofico, new-age. Quando spiega qualcosa agli chef di brigata sembra il Papa. Accarezza la zucca perché così dice che viene meglio. Con il suo fare pacato è l'unico che non alza la voce, è rassicurante, piacevole.
Solo che quando Signorini dice che il vincitore potrà lavorare nella cucina di uno di questi grandi chef (sì, come no...) mi viene da pensare 'quale cucina di Pierangelini?'.

[b]I concorrenti[/b].
Mentre i cuochi concorrenti sono... boh? Beh sono cuochi di mestiere che lavorano in ristoranti non famosi e che cercano di mettersi in luce. Ma sono in competizione, a volte rispondono all'ordine dello chef e così lo fanno incazzare. Tutti e tre si sono arrabbiati in cucina con i concorrenti che rispondevano alle osservazioni: forse non hanno capito bene che quelli non fanno parte della loro brigata, sono lì per competere ed i piatti devono cucinarli loro.
Ma secondo me questo più che un malinteso organizzativo è un copione programmato riuscito male, solo Esposito era credibile nella sua calma severità.

[b]Gli ospiti[/b].
[b]Gennaro Gattuso[/b], che peraltro possiede due ristoranti, è competitivo come sempre, vuole gareggiare, umile e laborioso. [b]Elisabetta Canalis[/b] che se la super-tira (la topa ci voleva): utilizza gli attrezzi da cucina come lo scopino da cesso, non ha la più vaga idea di cosa sia un fornello (oddio, se le chiedo la frusta cosa mi dà?). Infine, incredibile a credersi, il [b]principe Emanuele Filiberto[/b]: ormai è diventato il prezzemolo della tv, lo trovi ovunque come Sgarbi e Platinette. Fa battute scontate ma lavora bene con gli attrezzi da cucina (cosa non si fa per star fuori casa).
Sono rimasto invece molto stupito quando la Canalis ha spiegato a Signorini la differenza tra pane Carasau e pane Guttiau: lui non sapeva cosa fossero!

[b]La Giuria[/b].
Il tavolo allestito con i tre critici ricorda molto top-chef o x-factor, ma tutto sommato è abbastanza azzeccato: sono la [b]scrittrice[/b] gastronomica [b]Camilla Baresani[/b], il cuoco [b]Alessandro Borghese[/b] e [b]Davide Rampello[/b], ex-direttore di testata giornalistica.
Un po' rigidi, si prendono troppo sul serio, anche se Borghese cerca di animare il tavolo non riesce a farli sbottonare. E poi troppo bacchettoni quando fanno gli intransigenti verso codini, cappellini e piercing: suvvia siamo nel 2011, anche il segretario del pontefice si fa il piercing!
Comunque i loro giudizi sembrano correttamente argomentati, non fanno le star e sono sinceramente dispiaciuti quando eliminano un concorrente, al pari di come sono severi nel criticare i difetti dei piatti.

[b]Le ricette[/b].
Ecco qui il punto dolente. Non si capisce bene perché le ricette le debba scegliere lo stellato e non il concorrente in gara. Cucinassero tutti lo stesso piatto lo capirei.
Ma così le difficoltà e l'interpretazione dell'esecutore sono differenti. Gli [b]stili molto eterogenei[/b] dei tre [b]mettono in crisi anche la giuria[/b].
Sfido voi a capire gli abbinamenti della [b]cucina pop di Oldani[/b], li cucinassi a casa mia moglie mi tirerebbe il piatto in testa: pensate solo agli spaghetti sconditi e freddi sul letto di tapioca al nero di seppia e scorza d'arancia... Come fai a dire se il piatto è venuto bene o male? Infatti nemmeno la giuria lo ha capito. Dei piatti di Oldani solo il dessert, pomodori al cioccolato aromatizzati all'eucalipto, mi avrebbe incuriosito.
La cucina di [b]Esposito sposa la tradizione[/b] con l'alta qualità. Ci sono il pesce, la mozzarella, la ricotta... i suoi piatti stimolano l'appetito.
[b]Pierangelini[/b] se vogliamo è una via di mezzo, è stato anche lui un grande [b]innovatore ma non estremo[/b] come Oldani.
La cosa giusta l'ha detta Gennarino (Esposito, non Gattuso): 'Va bene l'innovazione e la creatività, ma sotto ci devono essere tecnica, conoscenza e gusto'. Condivido.
Ho notato che alla fine di ogni preparazione nessun grande chef è soddisfatto del risultato, sbuffando e scuotendo la testa ad ogni operazione del cuochino. Del resto nelle loro brigate sono abituati a pretendere ben altra disciplina, altrimenti le stelline non se le sarebbero guadagnate.

[b]Promossi[/b].
Alfonso Signori con la sufficienza, Gennaro Esposito a pieni voti (prima o poi ci andrò da lui). La giuria con un calcio in culo. Lo sguattero Gattuso per l'impegno.

[b]Bocciati[/b].
Gli altri ospiti (Canalis e Principe), gli autori del programma.

[b]Da rivedere[/b].
Oldani, Pierangelini ed i cuochi partecipanti che non mi hanno convinto del tutto.
primi sui motori con e-max.it
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