Questo, senza nulla togliere agli altri, è decisamente l'anno mediatico degli asparagi di Cantello: da Rai 3 ad Occhio alla Spesa, da Canale 5 alla TV Svizzera a Radio Padania, per non parlare ovviamente del nostro Cavolo Verde, stanno suscitando, con grande soddisfazione dei produttori storici, un forte interesse a livello nazionale. E se si fa qualche indagine ulteriore, salta fuori che, dal paesino in provincia di Varese che a tutt'oggi costituisce l'unico centro di produzione – assieme al Velmaio, della confinante Arcisate, che conta un unico produttore - sono stati recentemente richiesti a Roma in mazzi da cinque chili, e c'è chi racconta che abbiano preso il volo per Cambridge; in entrambi i casi gli estimatori sarebbero varesini in trasferta, presi dalla nostalgia per i sapori aviti. C'è però da scommettere che sia solo un inizio di una nuova, fantastica avventura gastronomica mondiale made in Varese, come sta accadendo con altri prodotti come, fra tutti, gli amaretti di Gallarate, finiti l'anno scorso addirittura sulla versione online del 'New York Times', nella sezione 'Dining & Wine'.
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In questi giorni, il periodo clou della produzione, che coincide con la settantunesima edizione della fiera, li si sta trovando in maniera capillare anche nei supermercati della provincia. Non sono, ahimè, sempre ben presentati, e questo chiaramente non dipende dal produttore; a volte l'aspetto invecchiato non invoglia per nulla l'acquisto, visto oltretutto che – essendo un prodotto di nicchia – il costo è decisamente al di sopra della media, anche se non proibitivo: circa 5 euro al mezzo chilo, per la sezione media, il mazzo che comunemente si trova nella grande distribuzione (il chilo a sezione extra, la più pregiata, si trova mediamente a 12 euro nei fruttivendoli della piccola distribuzione, in genere molto più attenta alla cura del prodotto, mantenuto per non più di un paio di giorni ad estremità bagnata in apposite vaschette). Questo antipatico sistema di organizzazione dei reparti ortofrutta dei super e degli ipermercati, oltre a rappresentare decisamente una cattiva strategia di marketing interno, non gioca, è chiaro, all'immagine dell'asparago di Cantello, rinomato invece per tutt'altre caratteristiche di pregio e freschezza. Candore, turgore, finezza madreperlacea, sapore nocciolato e burroso, dal retrogusto delicatamente amarognolo, lo staccano infatti decisamente da molte altre tipologie di asparagi, merito di cure certosine che stanno per essere coronate dall'ambito riconoscimento europeo dell'IGP.
Noi del Cavolo Verde, [b]in esclusiva[/b], vi presentiamo alcuni dei protagonisti del successo dell'[b]asparago di Cantello[/b]. Nel primo video il produttore Giuseppe Bianchi illustra la coltivazione dell'asparago bianco sotto cumuli di terra; nel secondo, Antonella Croci Catella ci mostra le [b]fasi di lavaggio[/b], selezione e preparazione dei mazzi che verranno immessi sul mercato.
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