Per chi lavora nel mondo del vino, o per chi più semplicemente lo ama, Vinitaly è un'occasione straordinaria.
Vinitaly, con i suoi 4.000 e passa espositori, con alcuni vini stupefacenti e altri pessimi, con paillettes, lustrini e tacchi a spillo, ma anche con mani da contadini e persone umili e fiere del loro lavoro.
Vinitaly dove incontri colleghi, amici, nemici, dove stringi mani e baci guance, dove a volte vieni giudicata per le scarpe che porti o per come ti vesti, dove non riconosci le persone e rimedi figuracce, dove scansi gli ubriachi e aneli una boccata d'aria tra la folla che ti schiaccia.
Per me, soprattutto quest'anno, Vinitaly è stata una grande occasione per imparare cose nuove.
Ho dedicato un giorno a seguire Livia Riva, la Dame du Vin, che mi ha spiegato molte cose sullo champagne e, grazie a lei, ho potuto degustare vini che raramente avrei potuto bere.
Ho assaggiato whisky e rum caraibici, ho mangiato panini al cotechino e prodotti di altissima qualità.
Ho partecipato a una verticale di Soave che nemmeno pensavo fosse possibile.
Ho visto etichette belle come quadri e decanter che userei solo come vasi da fiori.
Ho imparato che anche sull'acqua c'è altro da imparare.
Sono tornata stanca ma infinitamente più ricca di conoscenza. E di questo vi parlerò nei prossimi giorni...
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