Archivio Storico 2011-2017

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Slurp Expo allo stabilimento Shed di Schio

19 Febbraio 2014
due giorni di alta cucina nel cuore della “archeologia industriale” del Veneto
La nuova vita dell’opificio Conte, da centro espositivo del “pannolana” alla musica, all’arte, ai prodotti del made in Italy

Nasce da un importante lavoro di restauro dello Studio di Architettura Marco Zordan un nuovo centro espositivo ideale per scoprire le molte opportunità che offre la zona industriale scledense, importante sia per il patrimonio di archeologia industriale sia per le peculiarità turistiche di questa area veneta: l’ottocentesco ex Lanificio Conte di Schio, il suggestivo ambiente oggi si sposa con l’opera dell’uomo, che nei secoli lo ha impreziosito attraverso l’imprenditoria e il lavoro ed oggi… l’architettura, l’arte figurativa, l’alta gastronomia, la musica, la poesia…

Compito non facile per un architetto quello di intervenire sul passato con proiezioni sul futuro. Si devono rendere compatibili linguaggi diversi, farli interagire per giungere a un risultato che sia condiviso e convincente.

È una scommessa, quella dello Studio Zordan, che richiede una mano attenta e interventi fedeli, anche rinunciando alla libertà creativa. Insomma un gioco difficile sul tavolo del compromesso (inteso nella sua accezione migliore) per soppesare ogni scelta ‘nuova’ perché sia ben accetta da ciò che già c’è da tanto tempo ed esige il diritto di non essere snaturato.

Ma il progetto dello Studio Zordan dona una nuova vita ai locali, e nel 2013 viene ultimato il restauro dello SHED, luogo luminoso e flessibile, con una grande attenzione a reperti industriali, in cui si sono intersecati innovazione, cultura, impresa e creatività.

Nasce il Polo Espositivo dello Stabilimento Shed di Schio, il ricordo importante di una vita passata che ha ancora le radici nel lavoro dell’uomo, dal ciclo completo per la produzione dei tessuti, garzatura, cotonatura, pressa, tintura, lavaggio, la chiodatura, tutto un mondo fatto di lavoro e di sacrificio, di macchine dal rumore incessante, toni alti nei comandi, la frenetiche ore della produzione, gli imballi, i muletti….ad un mondo fatto di arte, di musica, un polo espositivo utile per fare conoscere la propria storia e quella del territorio, per cogliere e capire l’evoluzione della società e delle cose.

E, dopo l’inaugurazione con la mostra personale "Mutazioni" di Pino Guzzonato ecco Slurp Expo 214, la fiera improntata all’alta gastronomia del Made in Italy: una testimonianza della salvaguardia di un patrimonio culturale importantissimo, quello del costume gastronomico italiano, che porta con sé la storia, la tradizione, le nuove tendenze, l'identità di un popolo.


Slurp Expo: il 29 e 30 marzo due giorni di alta cucina nel cuore della “archeologia industriale” del Veneto
A Schio debutterà prima fiera enogastronomica dedicata alle eccellenze del territorio vicentino, con 80 espositori. In calendario convegni e show

Da un lato il dinamismo industriale-economico del Nord est, dall’altro il fiorire di sensibilità culinarie che oscillano tra Carlo Cracco e Nadia Santini: è nel costante gioco di rimandi tra questi due mondi che a Schio andrà in scena la prima edizione di Slurp Expo, due giorni dedicati alle eccellenze gastronomiche del territorio veneto. L’appuntamento con la rassegna organizzata da Magnabook.it (la piattaforma digitale dove da tempo si trovano migliaia di appassionati che esprimono e danno consiglio su tutto ciò che ruota attorno all’enogastronomia) è per sabato 29 e domenica 30 marzo nello stabilimento Shed di Schio, dove arriveranno circa 80 espositori che mostreranno eccellenze gastronomiche sia tipicamente venete che italiane.

Un evento, lo Slurp Expo, che nasce dalla Rete ma si sviluppa nel mondo reale e diventa la prima fiera enogastronomica della provincia di Vicenza: in fondo, in nessun Paese al mondo come l’Italia la cucina – più che mai negli ultimi anni – ha assunto i connotati del business online: le tv, i giornali, siti, blog e l’e-commerce nel settore enogastronomico hanno allargato in maniera esponenziale i confini di un “pianeta” che, grazie alle eccellenze dei territori di ogni regione e alla maestria di chi sa trasformarli in emozioni, è ancora per certi versi inesplorato.

Se la fantasia ai fornelli non ha confini, e ogni giorno l’enogastronomia propone novità suggestive, è anche vero che il mondo culinario italiano è strettamente legato a tradizioni, a territori, che rappresentano altrettanti microcosmi. Uno di questi è sicuramente il Veneto, che con la sua provincia di Vicenza è culla di grandi cuochi come il MasterChef Carlo Cracco e Nadia Santini, da molti considerata la numero uno tra le donne ai fornelli.

Proprio per valorizzare queste potenzialità gastronomiche infinite, è nata dal mondo dalla Rete un’iniziativa che il 29 e 30 marzo intende dare lustro sia alle eccellenze del vicentino – valorizzandone quindi gli uomini e i prodotti – sia all’area industriale in sé, quale quella del Nord Est, dove negli anni si sono sviluppare aziende tessili e realtà imprenditoriali di fama mondiale. Da qui la scelta di una location come lo Shed, ricavato nello stabilimento che ha visto la nascita dello storico lanificio di Giovanni Battista Conte, definito una perla dell’archeologia industriale.

La manifestazione si articola in una fiera gastronomica, aperta a tutti, con circa 80 espositori che presenteranno e potranno vendere prodotti rigorosamente italiani, così da far conoscere cibi di nicchia come la “Sopressa Vicentina” della Val Leogra, l’aceto di ciliegia, i vini trevigiani ecc... Inoltre sono previsti eventi collaterali alla manifestazione, dai convegni di cucina storica e creativa all’esibizione di cake design, fino alla birra fatta in casa e molto altro.

Un’occasione unica per la provincia di Vicenza, per il Veneto e non solo: due giorni di “cultura enogastronomica” da non perdere, ma dove “perdersi” tra le emozioni che sapranno regalare aziende all’avanguardia con le loro eccellenze e i loro prodotti, chef di grido con la loro maestria di mente, cuore e mani. Due giorni, insomma, in cui vivere appieno il pianeta Cucina.


Per info e accrediti:

Cristina Vannuzzi
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