Dal 26 al 29 Settembre si terrà a Roma, e precisamente nei giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica, la seconda edizione del Taste of Roma, un evento in cui dieci chef di rinomati ristoranti romani e quattro outsider si metteranno a disposizione per farsi “assaggiare”.
Sì perché se “Taste” significa “Assaggio”, il concept dell’evento è quello di poter assaggiare - appunto - piatti cui altrimenti l’italiano medio non accederebbe, visti i costi dei menu di cotali ristoranti (mica pizza e fichi, qui si parla de La Pergola di Heinz Beck o del Glass Hostaria della Bowerman, tanto per fare nomi).
Un occhio di riguardo sarà riservato ai celiaci, dato che tre dei ristoranti stellati presenti proporranno una portata senza glutine, e che uno degli sponsor sarà DS, che con il suo Ds Pizza Point, li delizierà con pizze gluten free.
Detto ciò, ci tengo a spiegarvi il meccanismo di questo Festival perché, confesso, avendo saltato la prima edizione, ho impiegato un po’ a capire come funzionasse.
Prima di tutto dovete sapere che non si va al Taste solo per mangiare o farsi fotografare abbracciati al simpatico Andrea Fusco del Giuda Ballerino ma anche per assistere a showcooking (per i non addetti ai lavori, lo showcooking è uno spettacolo in cui lo chef di turno mostra al pubblico come prepara uno dei suoi piatti, regalando trucchi e chicche che noi poveri mortali forse dimenticheremo il giorno dopo ma che - lì per lì - ci faranno restare a bocca aperta). Oltre a questo ci saranno numerosi corsi di cucina, laboratori, la Wine&Spirits Academy, con la guida del team Trimani, per degustare vini e sperimentare originali abbinamenti, e tanto altro per un totale di cento eventi distribuiti nei quattro giorni della manifestazione.
Ma non pensate di presentarvi ai botteghini dell’Auditorium e acquistare il biglietto. No! Questi vanno comprati preventivamente tramite il sito internet, nei punti Snai o in altri luoghi debitamente elencati sul sito dell’evento www.tasteofroma.it e non pensate nemmeno che ci siano solo due tipologie di biglietto (normale e ridotto) ari - no! Ce ne sono molte di più.
A fianco del ridotto da otto euro, per bambini e categorie specifiche, c’è lo standard (sedici euro) che permette di varcare letteralmente la soglia dei giardini, assistere agli showcooking e ai laboratori di cucina. Se vi fermate qui, uscirete dal Taste affamati, visto che nel biglietto non è compreso il costo dei famosi assaggi. Per quelli bisogna caricare una tessera, tenendo conto del fatto che, dei 42 piatti presentati dagli chef, ognuno avrà un costo che va dai quattro euro (ma sono solamente quattro le portate che hanno questo prezzo) ai sei.
Aggiungiamo a questo le altre opzioni:
Trentanove euro a persona per gli ingressi Masterclass e Wine, che comprendono rispettivamente un corso di cucina, un calice di prosecco e due piatti oppure una degustazione di cucina, due calici tra prosecco e vino e un piatto.
Infine, per i più lussuriosi c’è l’ingresso Premium che, con cinquantacinque euro, vi offre tre piatti, un calice di prosecco, uno di vino, un assaggio di pasta e non ultimo il libro “Cucina Regionale” de Il Cucchiaio d’Argento del valore di quarantanove euro.
A questo punto, lo ammetto, io son qui per fare i conti della serva. Perché è vero che si va al Taste per assaggiare pietanze inusuali, che questo Festival avvicina e corteggia il pubblico presentandogli l’alta cucina come non l’ha mai vista ma solo perché – appunto – la maggior parte di chi non l’aveva mai vista, nemmeno la rivedrà! Perché un menu degustazione a La Pergola costa 210 euro a persona, vini esclusi, e una famiglia di quattro persone, quegli 840 euro magari preferisce tenerli in tasca non so, per pagarci il mutuo di casa o l’affitto.
La questione che voglio sollevare è solo una, semplice e schietta come ogni scomoda questione che si rispetti: la sopracitata famiglia di quattro persone, composta da due adulti e due bambini, solo per entrare al Taste pagherà un minimo di 48 euro escludendosi la possibilità di fruire di corsi di cucina, delle degustazioni ecc. In più non mangerà nulla. A questo poi dovrà aggiungere (e vogliamo tenerci bassi) una media di cinque assaggi a persona al costo di 5 euro l’uno. A conti fatti l’evento gli sarà costato 148 euro.
Vi assicuro che questo ragionamento non l’ho fatto solamente io, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, cui ho partecipato giorni fa, anche altri giornalisti erano perplessi per i costi dell’evento e dei piatti stessi.
Precisiamo: non sono qui a criticare Il Convivio Troiani se fa pagare un assaggio dei suoi “Rigatoni con ragù bianco di pannocchie, pecorino romano biologico, croccante di ‘quasi pesto pantesco’ e Habanero Chocolate” 6 euro, costa già solo riuscire a ricordarsi il nome del piatto a memoria, e sicuramente le materie prime saranno di altissimo livello, così come il genio di chi l’ha inventato e cucinato, e ammetto di essere curiosa di assaggiare questo come molti altri piatti presenti nel menu (visibile sul sito di cui sopra), è solo che tutto mi pare strida con l’Italia di oggi.
Il Taste è un magnifico evento globale, che conta diciotto edizioni in altrettante città sparse per il mondo (ultima, in ordine di tempo, Mosca), che fa conoscere le cucine dei grandi chef mondiali a molti ma che, forse, non riesce ad essere così accessibile a tutti come vorrebbe. E non è una colpa, semplicemente è un dato di fatto. L’italiano medio deve fare quotidianamente i conti con la crisi economica, quando va a fare la spesa (sempre più vuoti i supermercati a favore dei loro cugini più economici, i discount), quando vive con lo spauracchio dell’IMU o di un'IVA al 22%, quando acquista i libri dei suoi figli e spende più di 300 euro. L’italiano medio sicuramente ha sentito parlare degli chef stellati e di qualcuno dei loro ristoranti, visto che oramai non c’è canale televisivo che non presenti il suo programma di cucina debitamente accessoriato col famoso chef di turno, ma prima di spendere 148 euro per portare la sua famiglia a mangiare al Taste, semplicemente, ci penserà due volte, forse anche tre.
Non vogliamo con questo svilire il lavoro degli chef, o criticare i costi della manifestazione che sicuramente in cambio darà tanto ai suoi fruitori, solo dobbiamo ammettere che il Taste come altri eventi legati al food (o dovremmo parlare di luxury food) non sono concretamente godibili da tutti, come invece promettono di essere sulla carta.
Taste of Roma
26-29 Settembre 2013
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin, 30
Roma
x5