Ad oltre un anno dal terremoto in Emilia, lo scorso 15 giugno a Cavezzo (uno dei centri più danneggiati dal sisma) si è svolta la prima festa di Emiliamo dal titolo “Cavezzo: dal terremoto al tortellino”.
Fin dalle prime ore del mattino in piazza Martiri, dove sorge lo shop box ‘Cavezzo 5.9’, il primo centro commerciale nei container in Italia, negozianti e volontari erano al lavoro per allestire gli stand dimostrando ancora una volta la voglia di rialzarsi dopo il devastante terremoto e tornare a sorridere. E il successo non è mancato, merito della collaborazione di tanti e di una giornata piena di iniziative molto gradite a grandi e piccoli.
Dal primo pomeriggio fino alle 20 si sono succeduti corsi di visual food, cake design, di sfoglia fatta a mano, un concorso per eleggere la torta più buona preparata da non professionisti della cucina, ma anche un trenino per accompagnare bimbi e genitori nelle stalle per vedere dal vivo le mucche e comprare il latte fresco “terremotato”.
Dal primo pomeriggio, sfidando il caldo afoso, grandi e piccoli si sono cimentati nei vari corsi. Tra gli adulti, i più gettonati sono stati quelli di cake design e visual food, mentre i bimbi, accompagnati da genitori e nonni, hanno preferito mettere le “mani in pasta” e cimentarsi nella preparazione di tagliatelle e tortellini sotto l’egida di esperte “sfogline” che hanno spiegato e illustrato le varie fasi fino al prodotto finito, seguendo passo dopo passo il lavoro delle future leve della pasta fatta a mano.
La parte più difficile è stata sicuramente quella di stendere la pasta con il mattarello, attività che richiede manualità, forza e delicatezza allo stesso tempo. E poi, è arrivato il momento del taglio. Ancora un volta, le sapienti mani delle “sfogline” hanno guidato quelle dei bimbi per ottenere le tagliatelle che poi gli allievi si sono portati a casa. Il tutto sotto lo sguardo attento di genitori e nonni che in alcuni casi sono stati piacevolmente meravigliati dalle capacità dimostrata dalle giovani leve.
E nel tardo pomeriggio, la febbre per la sfoglia ha contagiato anche gli adulti, compreso qualche maschio, che si sono misurati in una sfida a colpi di mattarello sempre sotto l’egida delle esperte “sfogline”. C’è chi non aveva mai messo le mani “in pasta”, c’è chi invece aveva più dimestichezza. Alla fine a vincere la sfida del tortellino è stata l’allegria.
Il caldo, ha messo in difficoltà chi si è cimentato nel corso di cake design perché lavorare la pasta di zucchero richiede basse temperature e l’afa di quel giorno non ha di certo aiutato. Nonostante tutto però, gli allievi (quasi la metà dei quali maschi) sono stati soddisfatti dell’esperienza. La maggiore curiosità l’ha suscitato il laboratorio di visual food, ovvero la decorazione e intaglio di frutta e verdura della maestra Rita Loccisano che ha incantato i presenti con le sue opere.
All’inizio nessuno aveva il coraggio di sedersi al tavolo perché probabilmente pensavano che fosse difficile ottenere opere d’arte esposte intagliando ingredienti semplici quali pere e meloni, ma alla fine si sono fatti coraggio e guidati dalla maestra hanno ricavato da un melone una graziosa tartaruga. Alcuni si sono detti increduli per quello che erano riusciti a fare.
Alla fine, la prima festa di Emiliamo è stato un meritato successo che ancora un volta ha evidenziato la forza e il grande cuore degli emiliani che hanno lanciato un messaggio all’Italia: qui non è tutto a posto, noi ci siamo e siamo forti, ma non lasciateci soli!
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