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1906: il giallo tra i rossi

25 Settembre 2012
Vino e letteratura, un magnifico connubio
Il Burgenland è una terra magica qui in Austria. Terra di vini , di vini rossi. Vini rossi in un territorio famoso nel mondo per lo più per i suoi vini bianchi. Ma negli ultimi anni la produzione austriaca dei vini rossi, di grande struttura, si è andata affinando portando a dei risultati eccellenti. Tra questi rossi, che oggi emergono con un carattere deciso e definito, vi è sicuramente un vitigno, il Blaufränkisch, che spicca per personalità e carattere unici che portano questo vino a competere con i grandi rossi di altri paesi di tradizione vinicola, ad esempio il nostro, paesi che hanno sempre fatto scuola in questa tipologia. Dopo questa premessa cambio strada e mi immetto in quella della comunicazione del vino.

Comunicare il vino oggi è sempre più operazione complessa, ricca di sfumature, tendenze, che cercano di affermare il proprio primato di positivo impatto su quello che dovrebbe essere il risultato finale: far arrivare il vino di qualità, con i suoi racconti e le sue storie, sulla nostra tavola come alimento principe e centrale in ogni pasto che si rispetti e che, come qualcuno giustamente scrive, ci parli delle sue radici territoriali, ci racconti dei suoi terroir.

A volte in questa direzione comunicativa vi sono oggi idee anche molto nuove e interessanti. Mettiamo che ci sia un grande autore di gialli. Mettiamo che questi vengano ambientati in una scena del crimine che sia la vigna o le cantine, ed abbia come attori vignaioli, produttori, amanti dei vini. Mettiamo che questo autore, grande esperto di vini e cibo, abbia anche un grande successo di pubblico, di lettori che comprano i suoi libri a migliaia, decretandone un successo strepitoso.
Bene diamo un nome ora a tutto questo. L'autore di cui vi voglio parlare è un famosissimo "giallista" tedesco, Paul Grote, bravissimo a costruire gialli in ambienti del buon bere. Perché allora non invitarlo in vigna a leggere personalmente le sue storie, arrivando poi "in cantina" e magari proponendo ai numerosissimi ospiti intervenuti, i propri vini di punta,con questa bella e originalissima idea?

È ciò che ha fatto pochi giorni fa una famosa azienda austriaca,produttrice di eccellenti vini, che opera nel Burgenland: la famiglia Rohrer.
Questa è un'antica famiglia di vignaioli del Burgenland, dal 1900, la cui sede di vigne e cantina rimane nella bellissima cittadina termale di Lutzmannsburg. L'Azienda è oggi diretta da Hans, il capo famiglia, che è coadiuvato in questo da figli e figlie che in questa bella e innovativa proposta di abbinamento, lettura e vino, credo abbiano avuto parte determinante nella decisione finale. Ne è nato così la scorsa settimana un bellissimo pomeriggio-serata di lettura, incontro con l'autore e assaggi, che ha avuto un grandissimo successo di pubblico.

Molti amanti del vino, dei gialli come filone letterario e della lettura si sono dati appuntamento tra le vigne del Burgenland in una splendida giornata di sole. Lì proprio tra le uve, succhiando l'uva come cantava Mina, guidati dallo stesso Hans Rohrer, è stato possibile incontrare uno degli attori vegetali principali del successo di questa cantina. Un vino il cui nome è tutto in una data: 1906. Perché? Perché questo vino, chiamato 1906, è un Blaufränkisch in purezza che deriva da un vigneto i cui ceppi hanno, oggi, tutti più di cento anni e godono ancora di ottima salute e produttività. Un vino che io ho potuto assaggiare nel corso della serata in tre proposte di invecchiamento che venivano offerte ai presenti e degustate: un 2008, un 2009 e un 2011. Non sono un esperto di vini, mi piace il vino, ma non posso darvi le stupende descrizioni che potrebbero farne amici e amiche che, scrivendo di vini, sanno coglierne la più piccola sfumatura di pesca piuttosto che di ciliegia nel bicchiere.
Dico solo che la qualità di questo vino, nelle sue annate, era superiore, la bontà del prodotto senza sbavature. Un rosso potente, abbastanza complesso, che tiene bene anche i 10 anni di invecchiamento se di buona annata, come ho constatato di persona poco prima di lasciare la cantina, assaggiando un 2001 di grande spessore.

Una bella e intelligente proposta quindi quella di bere un vino di storia e carattere che poi è anche protagonista di un giallo di successo, "Sein letzter Burgunder", un libro letto davanti a te e narrato proprio dall'autore, da chi ha scritto quelle righe di vino e delitti. Una suggestione doppia, quella di due racconti, il racconto del vino e quello del libro giallo, che danzavano tra loro e facevano danzare, noi che ascoltavamo, con la fantasia. Il tutto in una serata magica con un cielo che gridava di stelle e freschezza e migliaia di grilli assordanti. Se il vino è narrazione, come in effetti è, quale abbinamento migliore?

Siamo partiti da Luntzmannburg verso Vienna con un po' di ritrosia nell'abbandonare un luogo di uomini e di vino che sembrava... che era... magico. Ma torneremo tra quelle vigne antiche.
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