Archivio Storico 2011-2017

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Educational a Montagnana

21 Luglio 2012
Il fascino discreto del Veneto tra prodotti tipici, mura merlate ed emozioni
Montagnana è uno di quei meravigliosi paesini che rendono unico il nostro paese. L'impianto medioevale, le mura illuminate dalla luna, il frinire dei grilli, la presenza di gentiluomini del tempo passato, tutto porta a sognare il principe azzurro, con l'armatura lucente, che ti rapisce sul cavallo bianco. E proprio per un principe sono andata a Montagnana. Ma non era azzurro, 'che sono poco avvezza a queste romanticherie.
È invece un sanguigno e rubicondo principe, dolcissimo, morbido, languido nel suo sciogliersi tra le labbra: il prosciutto crudo dop di Montagnana.

Come resistere quindi all'invito dell'amico e collega Mario Stramazzo, che mi ha offerto l'occasione di visitare alcune realtà produttive locali in un educational tour intitolato "Tesori da scoprire"?
Il programma è stato intenso. Se siete curiosi, guardate questo video:
http://www.pianuranews.tv/pianuranews-file/all_video.asp

Abbiamo visitato il Molino Quaglia, del quale ho parlato più diffusamente qui: http://laura-rangoni.blog.espresso.repubblica.it/pane_al_pane/2012/07/chi-va-al-molino-quaglia-sinfarina.html. Grande realtà che ha portato alta la bandiera di questo angolo di Veneto in tutta Italia.

Una bella sorpresa è stato il caseificio Mucca Verde di Urbana, della famiglia Tognetti, specializzato nella produzione di formaggi molli. Coraggiosa questa iniziativa: in un periodo nel quale molte aziende chiusono, Mucca Verde ha aperto i battenti a marzo di quest'anno, e lo ha fatto in una struttura accogliente, caratterizzata da un negozio ben fornito e da un caseificio in bella vista. Infatti, abbiamo assistito in diretta alla produzione della ricotta e della mozzarella, assaggiando campioni appena prelevati dalle vasche. E, al di là del vetro (bellissima l'idea di mostrare agli acquirenti e ai clienti del negozio il luogo di produzione delle cose che stanno per mettere in borsa!) abbiamo degustato gorgonzola, formaggio tipo Asiago e una simpatica scoperta: lo scoparolo. Nonostante quel buontempone di Stramazzo lo abbia definito "Il viagra dei Veneti", lo scoparolo è un formaggio tradizionale che deve il suo nome al fatto che in altre parti d'Italia viene prodotto con latte di pecora e affinato avvolto nella saggina.

A seguire abbiamo visitato il salumificio Bertelli, azienda familiare e artigiana, specializzato in salami e sopresse, e un particolare tipo di lardo venato arrotolato gustosissimo, veramente di alta qualità. Da notare anche la produzione di salami e petti d'anatra derivanti da animali allevati a terra da parte di partners del luogo.

Pausa pranzo nella splendida cornice della Fattoria Didattica Il Boschetto, con i piatti di Roberta Libero, che merita un approfondimento a parte, e lo troverete prossimamente su Cavolo Verde.

Dopo pranzo, cosa c'è di meglio che fare quattro passi e visitare un vigneto? Abbiamo così potuto ammirare le vigne dalle quali vengono prodotti i vini facenti parte della doc Merlara, in particolare il Marzemino e la Malvasia, che hanno accompagnato i nostri lauti pasti. Questi vini, provenienti da uve selezionate e raccolte meccanicamente, hanno origini antiche. Le prime vigne pare siano state impiantate dai monaci benedettini nel 1100. La Cantina Sociale di Merlara invece nasce nel 1959, con l'aggregazione dei primi 10 soci. Nel 1959 lavora 200.000 quintali di uva, per poi scendere, nel 1995 a 50.000 quintali. Nel 2000 il riconoscimento della DOC porta aria nuova, anche se è dura far cambiare mentalità ad agricoltori che solitamente hanno un'età che si aggira tra i 60 e i 70 anni. Solamente con il cambio generazionale i viticoltori comprendono la necessità di preferire la qualità alla quantità.

Ma il Veneto è anche frutta, ed ecco che l'azienda biologica di Vasco Franceschi ci ha mostrato alcune delle sue prestigiose produzioni. È stata una sfida, per me, cresciuta a duroni di Vignola, assaggiare le ciliegie senza farmi condizionare da pregiudizi campanilistici. Devo però riconoscere che la frutta , selezionata e prodotta in diverse qualità, alcune delle quali famosi ibridi ad alta resa, era davvero di ottimo livello.

E, finalmente, ho potuto incontrare il mio "principe sanguigno": il prosciutto. Non vi anticipo nulla, e vi rimando all'articolo dedicato al Salumificio Brianza: ne leggerete delle belle! (http://laura-rangoni.blog.espresso.repubblica.it/pane_al_pane/2012/07/rosso-dolce-e-vellutato-il-prosciutto-di-montagnana.html)

Stanchi, ma estremamente soddisfatti, siamo stati poi invitati alla cena presso l'Hostaria san Benedetto, un posto fantastico, del quale leggerete sempre su Cavolo Verde.

Voglio ringraziare anzitutto il collega Mario Stramazzo, per avere pensato a me, e avermi dato l'opportunità di scoprire un meraviglioso lembo d'Italia che non conoscevo (anche se mi ha artatamente privata d un pezzo di prosciutto...). Ringrazio Pianura News, che ha risparmiato alcune inquadrature imbarazzanti della sottoscritta, intenta ad amoreggiare col rosso cavaliere, l'Hotel Aldo Moro per l'ospitalità, tutti i colleghi presenti che hanno arricchito di risate e battute argute questa giornata e la Coop Services, nella persona del gentilissimo dott. Terenzio Zanini, che ci ha fatto da cicerone, mostrandoci i tesori e le bellezze della sua terra.

Per conoscere Montagnana: www.tesoritralemura.com
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