Il complesso fiere visibilissimo e con ottime indicazioni per chi arriva sia dalla Superstrada Aurelia in entrambe le direzioni sia per chi proviene da Siena. Una volta entrati è impossibile non notare la cartellonistica gigante verticale a colori con foto inerenti la natura maremmana - spettacolari sono i campi di grano con queste note rosse date dai fiori di papavero o le stradine poderali sempre con i papaveri fioriti a lato strada, i filari delle vigne o le “nostre” spettacolari vacche maremmane - situati nell’ampio piazzale con i vari stand della Provincia di Grosseto, della Camera di Commercio, ecc.
Quest’anno la manifestazione raccolta in una unica edizione racchiude sia cibo che vino, negli spazi all’interno del complesso fiere gli stand sono suddivisi in maniera ordinata, subito all’ingresso la zona vino e tramite un piccolo corridoio si accede alla zona food.
Tutte le aziende accolgono il visitatore con la gentilezza che contraddistingue questa gente, fieri di proporre e far conoscere i prodotti tipici di questa terra selvaggia.
Anche se la Maremma è la mia terra natia, vado sempre a girovagare per custodire la memoria dei sapori e conoscendo i prodotti maremmani sono andato un po’ a caso e vi sono alcuni prodotti che meritano di essere menzionati come l’olio del “Venerabile” di Batignano – per chi è più curioso ho scritto un articolo su questo olio – oppure rimanendo sempre nel campo dell’olio, il frantoio Franci di Montenero d’Orcia, un olio degno di essere messo al pari dello Chateau Cheval Blanc di Bordeaux, interessante la degustazione dei loro oli proposti negli ampi calici da vini rossi dove si possono apprezzare tutti i profumi delle varie tipologie di olio, oppure l’azienda di Piccini Adamo di Seggiano produce “l’olio di Nonno Adamo” in onore del padre; il Consorzio di tutela dell’Olio di Seggiano che con l’olivastra seggianese producono oli che sono degni di nota, chi lavora bene va premiato, altro produttore è il frantoio di Sovana.
Uscendo dal campo dell’olio merita di essere menzionato il pastificio Deli sempre di Seggiano specializzato nella preparazione artigianale dei tortelli maremmani classici – sapori perduti e ritrovati della mia fanciullezza - o ai funghi porcini, i pici o le pappardelle oppure la bottarga di Orbetello.
E il salumificio “Silvano Mori” di Torniella, il salumificio “Cerboni” di Castel del Piano, due famosi salumifici situati in due zone completamente diverse dove la stagionatura delle carni avviene in maniera diversa ed ogni volta che assaggi i loro prodotti rimani stregato con i profumi e sapori dei prosciutti, salami e salsicce o per gli amanti dei formaggi da menzionare il caseificio del Fiorino, situato a Roccalbegna (paese natio di mio padre) un piccolo paese arroccato sulle pendici del Monte Amiata dove Simone - proprietario e casaro del Caseificio “Il Fiorino” - oltre al raveggiolo i pecorini freschi semi stagionati e stagionati o al marzolino stupisce con il formaggio di punta dell’azienda, la “Riserva del Fondatore”, prodotto con latte di pura pecora stagionato un anno in grotta, sapori avvolgenti particolari di un tempo; sempre a Roccalbegna viene prodotto il famoso “biscotto salato” anche se una variante dello stesso viene prodotto a Scansano, Montorsaio, Poggioferro e molti altri paesini.
Si può parlare anche di birrifici, la “Birra Amiata” di Arcidosso con la birra alla “castagna IGP del Monte Amiata” valorizza il territorio ma ne produce anche molte altre e molto particolari rispettando sempre il terroir. In questa terra selvaggia viene prodotto anche uno zafferano molto profumato e particolare. Per ultimo ma non tale si può parlare di dolci, le crostate con le more, i cantuccini ed il panforte - non viene prodotto solo a Siena ed in Maremma per Natale si gioca al panforte - o tanti altri biscotti casalinghi.
(continua domani)
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