Archivio Storico 2011-2017

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Festa della donna

08 Marzo 2011
Quando una tragedia diventa business
Puzzolenti mimose, smancerie e prezzi rincarati al ristorante. Ho ricevuto una trentina di inviti a “Serate per sole donne”. Ecco a cosa si è ridotta la Festa della Donna.
Una tragedia, la morte delle operaie, che diventa occasione per organizzare cene per “sole donne” a prezzi spropositati, con zingarelle che ti fermano ai semafori, banchetti improvvisati di venditori di fiori e tanta ipocrisia.
Ecco perché non mi piace questa festa.
Ogni giorno è la festa della donna, la donna che cucina, che lavora, che educa i figli, che produce, che fa cultura, che magari s’incavola e protesta, che fa volontariato.
Non abbiamo bisogno di essere paragonate a fiori gialli fragili, la “mimosa effimera” di Cardarelli. Noi siamo consce del nostro valore. Sappiamo quello che facciamo. E non ci serve un giorno infiocchettato per ricordarcelo. Soprattutto se quel giorno diventa un’altra scusa per spendere dei soldi, un’inutile festa in più, dopo “la giornata dei nonni”, la “Festa del papà”, San Valentino, e chi più ne ha più ne metta…
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