In una Napoli povera e affamata, Totò Sapore è un menestrello girovago che tiene allegre le persone con le sue canzoni che parlano di grandi pranzi e sontuosi banchetti. Amato dalla gente perché la sua allegria contagiosa fa dimenticare loro la fame e la povertà, Totò è invece odiato da Vesuvia, la strega del vulcano, che non ne sopporta l’ottimismo. Per liberarsi di lui e far si che i napoletani tornino ad essere infelici, Vesuvia invia a Totò quattro pentole malridotte, spacciandole per una fantomatica eredità, e gli fa incontrare Confiance, figlia del cuoco di corte alla reggia di Napoli.
Durante l’incontro con Confiance, Totò salva dal suicidio un attore teatrale fallito, Pulcinella, e mentre Confiance torna a palazzo, i due scoprono che le pentole non solo parlano e cantano, ma sono in grado di trasformare qualsiasi pietanza in un cibo squisito.
Grazie a loro, Totò arriva a corte e diventa il cuoco favorito del re e della regina, scavalcando Mestolon, cuoco francese e padre di Confiance. Così, mentre Totò diventa famoso e si innamora, riamato, di Confiance, Mestolon medita vendetta verso il ragazzo.
Nel frattempo, i reali di Francia giungono a Napoli per proporre il fidanzamento tra il principe di Napoli e la delfina di Francia. A questo punto Vesuvia mette in atto il suo piano per rovinare Totò, gli fa sottrarre le pentole, sostituendole con altre prive di poteri, e Totò al pranzo di corte prepara dei piatti talmente disgustosi da scatenare un litigio tra le due famiglie reali, lite che culmina in una dichiarazione di guerra. A questo punto, chiarita di chi è la colpa di tutto il pandemonio, Totò e Pulcinella decidono di sconfiggere Vesuvia, e ci riescono, ma al prezzo del sacrificio delle pentole. Per evitare la guerra quindi, Totò e i napoletani improvvisano una nuova ricetta, la pizza, così buona e saporita da essere in grado di riportare la pace tra i regni di Francia e Napoli.
Il lieto fine c’è per tutti, Totò torna alla sua vita spensierata, consolato dall’amore di Confiance, Pulcinella ricomincia a fare l’attore, narrando alle nuove generazioni la storia della pizza, e la pizza entra nella storia di Napoli e dell’Italia, diventando simbolo di allegria e speranza.
Tratto dal libro “il cuoco prigioniero” di Roberto Piumini, prodotto dallo studio “Lanterna Magica”, questo breve lungometraggio è un delizioso esempio di animazione all’italiana, che una volta di più dimostra di non avere nulla da invidiare se non a quella americana, almeno a quella giapponese.
Gradevole e divertente, la storia di Totò Sapore è un monito, in chiave animata, per tutti coloro che si sentono sconfitti.
Perché anche nelle situazioni più disperate, c’è sempre qualcosa per cui vale la pena sorridere…
Regia: Maurizio Forestieri
Durata: 80 minuti
Anno: 2003
x5